Per mesi le devastazioni degli incendi che hanno bruciato milioni di ettari di vegetazione in un’estate torrida. Adesso distese di grandine, quasi fosse neve, a coprire i prati. Così l’Australia sta passando dalla siccità, le temperature folli e i roghi riconducibili ai cambiamenti climatici a un’altra emergenza. Opposta. Quella delle inondazioni.

Una violenta tempesta si è abbattuta in questi ultimi giorni su larghe porzioni dell’Australia sud-orientale. Davvero sembra che il Paese rappresenti esso stesso il monito dei climatologi dell’Onu. Gli esperti delle Nazioni Unite, infatti, hanno avvisato tutti: “Nel 2020 dobbiamo aspettarci molti eventi estremi“.

E a Canberra, la capitale, altro che eventi estremi. La pioggia battente ha accompagnato la caduta di enormi chicchi di grandine, con venti che soffiavano a 117 chilometri orari. Il risultato, testimoniato da molti video circolanti sui social, è stato impressionate. Vetri rotti, finestrini infranti, le carrozzerie delle auto danneggiate, alberi divelti. La tempesta si è abbattuta su tutti il territorio della capitale australiana e sul Nuovo Galles del Sud. Sui social si rincorrono video che hanno dell’incredibile, con il vento che getta la pioggia a secchiate sui malcapitati che hanno avuto la ventura di trovarsi all’aperto.

Il servizio meteo australiano ha diramato un nuovo allarme riguardante proprio il New South Wales – una delle zone maggiormente colpite dagli incendi -. Si teme l’arrivo di violenti temporali e il rischio di conseguenti inondazioni. Un’ondata di maltempo che riguarderà anche il sud del Queensland e molte zone dello stato di Victoria. Nei giorni scorsi le piogge cadute nei tre stati colpiti dagli incendi hanno concesso una tregua ai vigili del fuoco impegnati nell’opera di contenimento delle fiamme. Nel New South Wales sono ancora attivi 68 incendi, nello stato di Victoria 27, nessuno dei quali però è più considerato ad un livello di “emergenza”.

Enormi chicchi di grandine hanno distrutte la carrozzerie di molte auto