Luigi Di Maio sarebbe pronto a fare un passo indietro e a dimettersi dalla carica di capo politico del M5S. Ad avallare indirettamente i sempre più forti rumors di queste ore è anche una dichiarazione del premier Giuseppe Conte. “Di Maio è stato tirato per la giacchetta – ha dichiarato Conte ai microfoni di Nonstopnews su Rtl – . Dunque aspettiamo che assuma lui un’iniziativa”. “Se fosse una sua decisione lo rispetterò” anche se “mi dispiacerà sul piano personale”, spiega. Stefano Patuanelli, Alessandro Di Battista e Vito Crimi alcuni dei possibili nuovi leader pronti a sostituirlo. Sempre che invece non si stabilisca una direzione collegiale a più voci.

Secondo voci ricorrenti, non confermate dal suo staff di comunicazione, addirittura Di Maio non escluderebbe un possibile annuncio prima della chiusura della campagna elettorale per le regionali di domenica 26 gennaio. E mentre oggi 22 gennaio danno il loro polemico addio al Movimento altri due deputati, domani il leader M5s presenterà a Roma la nuova squadra di facilitatori regionali.

Ossia le personalità scelte dalla Rete per compiere un’opera di raccordo tra il territorio e la direzione nazionale del Movimento. Potrebbe essere quella l’occasione in cui il ministro degli Esteri e leader del Movimento fornirà un chiarimento sulle sue intenzioni. Il M5S, intanto, continua a perdere pezzi. I deputati Michele Nitti e Nadia Aprile hanno formalmente fatto richiesta di aderire al gruppo Misto.

“Non posso nascondere che i fatti che mi hanno visto protagonista nell’ultimo periodo mi hanno seriamente scossa – ha detto in una nota Nadia Aprile -. La situazione in cui mi sono trovata è dipesa esclusivamente da un’inesorabile deriva autoritativa del MoVimento. E dalla mancata considerazione in cui mi hanno tenuto come Parlamentare e come persona”. “Dopo aver riflettuto a fondo” e ritenendo “illegittimo ed infondato il procedimento a mio carico ho deciso di non continuare più a militare nel MoVimento”.

“Basta andare sul sito tirendiconto.it per vedere che la deputata Nadia Aprile ha effettuato la sua ultima restituzione (di denaro, ndr.) a dicembre 2018, mentre per Michele Nitti le restituzioni sono ferme ad Aprile 2019. Per tale motivo i due, che oggi hanno annunciato di lasciare il gruppo M5S alla Camera, andavano incontro ad un provvedimento disciplinare”. Lo sottolineano fonti del M5S.

‘La maggioranza alla Camera è solida, non abbiamo nessun timore – dichiara il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà -. La nostra stretta sul termine delle rendicontazioni ha prodotto qualche movimento di persone verso il Misto. La maggioranza è solida sia alla Camera che al Senato, non vedo preoccupazioni”. Con i due nuovi passaggi salgono a 14 i deputati ex M5s che siedono al Misto. Per formare un nuovo gruppo ne servono 20. In totale in questa legislatura sono 31 i parlamentari eletti con il M5s e passati ad altri gruppi, per scelta personale o perché espulsi.

Alessandro Di Battista (a sin.): potrebbe subentrare a Di Maio come capo politico del M5S