L’estate di Vic Bee è in stile safari. Nei padiglioni di Commercity, il brand low-cost italo-cinese ha presentato la sua collezione primavera estate e il restyling del marchio all’insegna della responsabilità, qualità e creatività.
Tra il pronto moda e il prêt-à-porter si afferma sempre più l’appeal dei marchi low-cost, lo shopping furbo e a buon mercato, con la pretesa e la dedizione di vestire donne giovanili e alla moda che giocano con i cambi d’abito “smart”. Vic Bee, brand nato dall’intuizione di una giovane coppia di cinesi ultra-romani, è uno di questi e a dieci anni dalla sua nascita si è dimostrato all’altezza delle sue ambizioni posizionandosi in una fascia di mercato sempre più estesa e aperta alle novità.
Vic Bee, un brand dal sapore multiculturale
La sfilata di presentazione della nuova collezione p/e 2020 ha confermato la sua crescita con un grande successo e plauso degli invitati. Defilè e location sono stati apprezzatissimi. Lo show ha avuto luogo a Commercity, polo della distribuzione d’abbigliamento all’ingrosso della capitale (a due passi dall’aeroporto romano), all’interno del padiglione, ampliato e ristrutturato, dove il marchio è presente fin dalla sua nascita. Tra i clienti, molti negozianti romani, ma anche turchi, canadesi, israeliani, bulgari, per un brand dal sapore multiculturale.
Il settore della moda cinese, che la fa sempre più da padrone a livello mondiale, fa passi da gigante anche liberandosi dall’alone negativo della contraffazione e lasciando spazio ad una creatività del tutto originale. Con questo mood e forti delle loro radici cinesi, Roberto e Debora, marito e
moglie poco più che trentenni, cresciuti nella capitale, si dedicano ormai da un decennio al loro brand. Risale a quattro anni fa il primo restyling del marchio che, in quell’occasione, ha preso il nome dalla loro secondogenita Victoria, diventando Vic Bee, che “con la sindrome dell’Ape Regina inizia a riscuotere i primi successi” – come ironicamente ci spiega Debora, la fondatrice del marchio, che con il suo accento cinese e la calata romana ci rammenda che anche il suo nome significa “ape”.
Vic Bee tra Cina, Roma e Prato
Alcuni capi provengono dalla Cina, ma il grosso della produzione è realizzata tra Roma e Prato con “qualità, responsabilità, mutualità, credibilità e creatività”, le parole chiave che compaiono nel restyling del brand e che hanno permesso la sua crescita – come sottolinea orgoglioso Roberto che fa quadrare i conti dell’azienda. E non a caso, dal 2015 a oggi, il fatturato è quasi raddoppiato, in controtendenza con la crisi del mercato dell’abbigliamento. Tessuti italiani e design di tendenza contraddistinguono i capi delle collezioni soprattutto streetwear, da ufficio e da aperitivo con un vezzo molto femminile.
L’estate 2020 di Vic Bee sarà Safari style
In linea con i temi delle sfilate dei grandi marchi, l’estate 2020 per Vic Bee sarà safari style, con i colori della terra, arancio, marrone e nude. Maniche a sbuffo, trasparenze e intarsi, tanto jeans, jumpsuit, gonne midi e pantaloni che giocano su varie lunghezze, mai banali, come quelli dal taglio morbido che stringono la caviglia. Ora, non vi resta che fare shopping e divertirvi a cercare i negozi che rivendono i capi Vic Bee, come se fosse una caccia al tesoro.