Reggio Emilia intitolerà una piazzetta a Kobe Bryant. Ma anche Reggio Calabria, Rieti, Pistoia e le altre città in cui la leggenda del basket americano ha vissuto promuoveranno iniziative. Obiettivo: ricordare il campione, morto a 41 anni il 26 gennaio scorso in un incidente di elicottero a Los Angeles.
Da bambino Bryant era cresciuto in Italia, essendo il padre un cestista che giocava nel nostro Paese. “Era uno di noi: qui, e nei campetti della città, improvvisava sfide con atleti più grandi di lui, con i compagni di scuola – ha dichiarato il sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi -. Il suo sorriso, il suo amore per il basket ci sono entrati dentro e un po’ di Reggio Emilia era entrata per sempre in lui. Come ci aveva raccontato qualche anno fa tornando nella nostra città, che lui chiamava ‘casa'”. “Riposa in pace Kobe, Reggio Emilia non ti dimenticherà”.
Bryant aveva vissuto anche a Reggio Calabria. Ed era capace di ricordarsi di una vecchia conoscenza calabrese quando era già una stella assoluta tra Nba e Hollywood. Alla fine degli anni ’80 il padre Joe giocava nella squadra della Viola di Reggio Calabria in serie A e lui invece militava nella formazione giovanile.
Il campione sarà ricordato anche sui campi di calcio. La Lega di Serie A ha concesso il permesso al Milan di indossare il lutto al braccio nel match di Coppa Italia contro il Torino, stasera 28 gennaio. Kobe Bryant era un grande tifoso rossonero. Prima del fischio di inizio inoltre ci sarà un momento di raccoglimento che dovrà essere osservato da tutto il pubblico di San Siro. Nella serata di ieri 27 gennaio erano circolate voci di un rifiuto alla richiesta del Milan da parte della Lega Calcio con tanto di polemiche sui social media. Notizia smentita in mattinata. Così il catino di San Siro stasera ricorderà al meglio l’ex stella dei Los Angeles Lakers.