Padre Nostro, cambia il testo: “Non è Dio che induce in tentazione”
Fra meno di tre mesi, dopo la Pasqua (12 aprile), cambierà ufficialmente il Padre Nostro, la preghiera cristiana più nota in assoluto. Il nuovo messale abolirà la frase “non indurci in tentazione”, sostituita da “non abbandonarci alla tentazione”.
La formula aggiornata arriverà nelle 40mila parrocchie e 226 diocesi italiane entro l’anno 2020. Ad anticiparlo all’AdnKronos Bruno Forte, arcivescovo di Chieti e Vasto e teologo fra i più influenti in Vaticano.
“Il Messale con la nuova versione del Padre Nostro – spiega – uscirà subito dopo Pasqua” mentre “l’uso liturgico della preghiera modificata giungerà a partire dalle messe del 29 novembre, prima domenica di Avvento”. Nel 2017 Papa Francesco aveva raccomandato la correzione del Padre Nostro.
Alcuni mesi fa Claudio Maniago vescovo di Castellaneta (Puglia) e presidente della Commissione episcopale Cei per la liturgia, “secondo la precedente formulazione, Dio sarebbe addirittura all’origine del nostro cadere nelle tentazioni”. “La nuova traduzione – ha sottolineato il prelato – recupera la dimensione paterna di un Dio che non ci abbandona neppure nel momento, che non viene risparmiato a nessuno, della tentazione”. La nuova versione del Padre Nostro è già in circolazione, comunque, in alcune parrocchie. Ma solo a novembre, otterrà il via libera ufficiale per tutti.