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Coronavirus, cartello in un bar a Fontana di Trevi: “Chi viene dalla Cina non può entrare”. Poi viene rimosso

Dopo i primi due casi accertati di coronavirus a Roma, il governo Conte ha decretato lo stato di emergenza sanitaria per sei mesi in Italia. Il provvedimento segue la decisione dell’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) che ha elevato il grado di allarme per la diffusione del virus proveniente dalla Cina.

Sarà per questo che, forse in un eccesso di rigore che assomiglia a una vera e propria psicosi, i gestori di un bar alla Fontana di Trevi a Roma hanno preso provvedimenti. A modo loro. E hanno affisso all’ingresso e all’interno del locale bistrot un cartello scritto in cinese e in inglese.

Come si vede nella foto pubblicata (tratta dal sito web dell’Ansa) si vuole “invitare” chi arriva dalla Cina a non entrare. Il cartello è stato affisso questa mattina 31 gennaio davanti ad un bar in via del Lavatore, accanto ad un hotel. Poi, però, chi lo aveva affisso lo ha rimosso.

“A causa delle disposizioni internazionali di sicurezza, a tutte le persone provenienti dalla Cina non è permesso di entrare in questo posto. Ci scusiamo per il problema“, recitava la scritta sul cartello. Difficile immaginare che i numerosi turisti asiatici, cinesi e non, che ogni giorno “invadono” pacificamente Roma abbiano apprezzato l’iniziativa.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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