Il coronavirus uccide la prima persona fuori dal territorio cinese. Il decesso è avvenuto sabato 1 febbraio nelle Filippine. La vittima è un cittadino cinese di 44 anni, che era arrivato nel Paese da Wuhan il 21 gennaio insieme alla compagna. Nei giorni successivi aveva sviluppato polmonite grave.

I casi di contagio registrati al di fuori dalla Cina risultano al momento 130. Per quanto riguarda l’Italia, da lunedì 3 febbraio scatteranno i controlli sanitari anche nei porti. Ci sarà la sospensione dei visti. Ma anche il termoscanner negli aeroporti.

L’obiettivo è di estendere le verifiche mediche a tutti i passeggeri che arrivano dalla Cina non con voli diretti ma transitando da altri scali. Meno restrizioni invece per le merci e nessuna chiusura delle frontiere. Prende forma così, dunque, il piano del governo per contenere il rischio contagio ed evitare la diffusione del coronavirus. Una serie di misure messe a punto dal Commissario straordinario Angelo Borrelli che entreranno in vigore nelle prossime ore.

Si parte lunedì 3 febbraio, con 5 voli dell’Air China che arriveranno in Italia per riportare a casa i turisti cinesi rimasti bloccati. Ma gli aerei, almeno questa è l’idea di Borrelli, non dovrebbero arrivare vuoti. L’obiettivo è cominciare a far rientrare già con questi voli i primi italiani che vogliono lasciare la Cina.

Gli aeroporti restano i luoghi a maggior rischio per la diffusione del virus. Visto che si tratta di controllare migliaia di persone, spiega il Commissario, “stiamo immaginando ulteriori misure. Organizzeremo negli aeroporti delle aree attrezzate con termoscanner in cui tutti i passeggeri in entrata e in uscita dovranno transitare. Lo strumento ci permetterà di individuare chi ha la temperatura fuori dalla norma”.

Le verifiche scatteranno inoltre anche nei porti. In sostanza, i medici potranno salire a bordo delle navi per fare analisi ed esami sia se da bordo arriveranno segnalazioni di casi sospetti sia agendo autonomamente, su disposizione delle Asl. Intanto dall’ospedale dove è ricoverata la coppia di cinesi che a Roma è risultata positiva al virus arrivano notizie confortanti. Le condizioni dei due sono stabili. Confermata la negatività ai test anche per l’operaio che lavora all’hotel dove alloggiavano i due e per altri 13 pazienti. In ospedale restano ricoverati in attesa dell’esito dei test “13 pazienti provenienti da zone della Cina interessate dall’epidemia” e i 20 che hanno avuto contatto con la coppia. Anche se “la loro salute non desta preoccupazioni”.