Il cantante napoletano di nascita ma romano d’adozione, Marco Sentieri, è pronto per la sua avventura al Teatro Ariston di Sanremo. Ha conquistato il diritto di salire sul palco più importante della musica italiana nella categoria “Nuove Proposte” vincendo la finale di Sanremo Giovani.

A dicembre, durante la finale di Sanremo Giovani, Marco Sentieri ha conquistato la possibilità di salire sul palco dell’Ariston, in gara nella categoria “Nuove Proposte”. Durante la settantesima edizione della kermesse canora presenterà “Billy Blu”, brano che propone un tema estremamente attuale e terribile che coinvolge soprattutto le generazioni più giovani: il bullismo.

Billy Blu è stata scritta da Giampiero Artegiani, cantautore e paroliere scomparso nel febbraio 2019, autore di successi quali “Perdere l’Amore”, canzone con cui Massimo Ranieri vinse proprio il Festival di Sanremo nel 1988.

Nonostante sia stato inserito nella categoria “Nuove Proposte”, Marco Sentieri ha già una lunga gavetta alle spalle: si è esibito live prima dei concerti di Rocco Hunt, Clementino, Gemelli Diversi, Neri per Caso, Gianni Nazzaro, e ha riscosso un ottimo successo personale partecipando a “X Factor” Romania.

“Avendo partecipato a Sanremo Giovani non sarà per me tutto nuovo”, spiega Marco emozionato ma controllato. “E poi durante questi giorni che hanno preceduto il festival è stato tutto talmente concitato che non ho avuto il tempo di pensare alla tensione, a come andrà sul palco. Non c’è stato spazio per l’ansia. Certo che se mi fermo un attimo e mi metto a riflettere, mi sento come la prima volta che mi sono esibito a Sanremo Giovani: con le farfalle nello stomaco”.

C’è quacosa in particolare che ti spaventa di questa bellissima esperienza che ti appresti a vivere?

“No perchè arrivo sul palco più importante della musica italiana con alle spalle un bagaglio non indifferente. Sono consapevole di cosa sto facendo, del messaggio che voglio far arrivare al pubblico con la mia canzone, della forza del testo e della musica”.

Perchè hai scelto un tema impegnativo come il bullismo per “Billy Blu”?

“Perchè io stesso l’ho subito a scuola da piccolo e so cosa vuol dire esserne vittima. Portavo occhiali molto spessi e i miei coetanei mi prendevano in giro. Mi sentivo mortificato, escluso, dentro stavo male e non vedevo via d’uscita. Fortunatamente con il mio carattere sono riuscito a reagire e la cosa mi ha reso più forte di prima ma non è detto che per tutti sia così. Per questo mi sento molto vicino ai ragazzi che si trovano nella stessa situazione tanto da dedicare loro un brano che possa farli sentire meno soli. Tra l’altro Billy Blu è una canzone tratta da una storia vera”.

Quanto ti è servito, a livello di bagaglio personale, partecipare a X Factor Romania?

“Mi è servito tantissimo anche perchè ogni esperienza per un artista è un arricchimento. Poi ho vissuto la televisione come non mi era mai successo, a quei livelli è tutto esponenzialmente emozionante. Il “live” mi ha aiutato anche a dominare le emozioni durante le performance, prendere degli “schiaffi” in diretta mi ha insegnato a regire subito e bene. Oggi posso dire che quel particolare programma al di fuori dei confini italiani mi ha regalato forza, consapevolezza di cosa stavo e sto facendo”.

La tua famiglia ti ha sostenuto dall’inizio della tua carriera o meno?

“Mi ha sempre sostenuto, anche perchè a dodici anni grazie a mio papà e mia mamma ho inciso le mie prime canzoni. Del resto voglio cantare da quando avevo sei anni, mi sono sempre esibito alle cerimonie ed era chiaro che la musica fosse per me quasi una ragione di vita. Il sostegno dei miei non è mai venuto meno, e al  loro si è poi aggiunto quello di mia moglie, di cui tengo molto in considerazione le impressioni e i consigli, e dei miei figli. Per un artista il consenso dei popri affatti, quelli veri, è fondamentale”.

Photo Credits: Ufficio Stampa Marco Sentieri, Samigo Press

 

 

 

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