Glamour, fascino ed eleganza. Sono trascorsi 70 anni dal primo Festival della Canzone Italiana. La manifestazione canora affascina e coinvolge il pubblico, non solo per le canzoni presentate, ma anche per gli abiti degli artisti e dei presentatori coinvolti in gara. Il Festival di Sanremo è lo specchio fedele dei tempi in cui viviamo e nel corso degli anni ha rappresentato i costumi e le abitudini degli italiani. Dal 2 al 15 febbraio 2020 va in scena, al Forte Santa Tecla, l’esposizione a cura di Rai Teche. In mostra immagini, abiti originali, filmati e ricordi di 70 anni di storia di festival. Più di 300 elementi selezionati da Andrea Di Consoli e Dario Salvatori, che raccontano l’evoluzione del nostro paese.

La mostra suddivisa in 7 tappe cronologiche

L’esposizione sarà suddivisa in sette tappe cronologiche tutte corredata da testi, filmati, fotografie e montaggi di filmati delle canzoni vincitrici. 7 pannelli tematici racconteranno le canzoni di maggior successo, i super ospiti stranieri, i presentatori ed i testi evergreen esclusi tra i finalisti. La prima sala racconta del Festival ed il suo passaggio dalla radio alla rete. Un trasformazione importante per l’Italia. Ci sarà una stanza in cui verrà ricostruito un salotto italiano anni cinquanta, dedicato all’ascolto radiofonico vicino ad una tv connessa. Il tutto per scandire l’evoluzione dei costumi. La seconda sala narra la storia del festival con i momenti topici della manifestazione. Troviamo la parete con “Gli Anni della Radio” (1951-1954), o quella degli “Stranieri in gara” ( 1964-1970). In mostra anche sale dedicate ai video d’archivio del festival e degli oggetti di repertorio inerenti la manifestazione di proprietà Rai. Ma la parte clou sarà rappresentata dagli abiti che hanno fatto la storia del festival.

Gli abiti in esposizione realizzati da Gattinoni, Armani, Curiel, Valentino

Grandi couturier si sono avvalsi del Festival di Sanremo per dare prova della loro creatività e per mettere in luce le loro creazioni. Tra questi: Fernanda Gattinoni, che veste nel 1953 Flo’ Sandon’s, con un abito da gran sera in duchesse blu con ricamo sul decollete e nel 1992 anche una seducente Alba Parietti, grazie ad un abito da sera nero lungo con coda, in tessuto di paillettes e grandi castoni in cristallo ricamati sulla profonda scollatura. Gigliola Curiel cura il look di Iva Zanicchi nel 1969 con un abito nero elegantissimo, Trussardi veste Orietta Berti con un vestito turchese tempestato di swarovski, pagato dalla cantante un milione e duecentomila lire. E come non ricordare Romina che in duetto con Albano vincono con “Ci Sarà”. Romina indossava, per l’occasione, un morbido peplo bianco firmato Enrico Coveri ed impreziosito con un romantico fiore tra i capelli.

Le Sorelle Fontana furono le prime stiliste a capire il potenziale di immagine che una manifestazione come quella di Sanremo poteva generare. Negli anni cinquanta portarono nella città dei fiori un enorme guardaroba, che misero al servizio dei cantanti in gara. In mostra sarà presenta anche il recente abito realizzato da Giorgio Armani per Michelle Hunziker nel 2018. In esposizione anche il magnifico abito di alta moda rosso realizzato dalla Sartoria Daphnè di Sanremo, che avrebbe dovuto indossare Dalidà se la canzone ” Ciao amore ciao” fosse andata in finale. Ed ancora l’abito di Claudia Koll di Versace in scacchi bianco e rosso e i vestiti indossati da Anna Falchi, seducente grazie a Valentino e Lancetti. Ma anche il chiacchierato abito di Belen Rodriguez realizzato da Fausto Puglisi, con la famosa “farfallina” in vista. Perché Sanremo è Sanremo, ed i look sono giudicati al pari della canzoni in gara!