Improvvisamente Papa Francesco avrebbe congedato a tempo indeterminato il prefetto della Casa Pontificia, monsignor Georg Gaenswein. Lo scrive il giornale conservatore tedesco Tagespost. La notizia è riportata online dal Corriere della Sera. Monsignor Gaenswein non è soltanto un alto e potente prelato. È anche, e soprattutto, da molti anni il segretario personale di Joseph Ratzinger: il papa emerito Benedetto XVI.
Il rapporto con “l’altro Papa”
Cosa succede adesso? Stando all’indiscrezione del Tagespost, padre Georg, come più familiarmente è chiamato monsignor Gaenswein, rimane formalmente a capo della Prefettura della Casa Pontificia. Vale a dire dell’ufficio responsabile delle udienze pubbliche del Papa. Tuttavia Francesco – e qui sta il punto – lo avrebbe sarebbe esonerato in modo che egli possa dedicare più tempo al Pontefice emerito.
Assente all’udienza di Francesco
Questa mattina, mercoledì 5 febbraio, monsignor Gaenswein non era presente all’udienza generale nell’Aula Paolo VI. A detta del giornale tedesco, alla base della decisione ci sarebbe “la infelice presentazione del libro sul sacerdozio del cardinale Robert Sarah al quale Benedetto XVI ha contribuito con un saggio che ha inizialmente dato l’impressione che entrambi, il Papa emerito e il prefetto della congregazione per il culto divino (Sarah, ndr.), volessero imporre al Papa regnante come risolvere la questione dei ‘viri probati’ proposta dal sinodo sull’Amazzonia”. L’anticipazione del giornale tedesco non è stata però confermata dal Vaticano. “Non ho alcuna informazione in tal senso”, dichiara il portavoce della Santa Sede, Matteo Bruni, a LaPresse.
Amazzonia, pomo della discordia
I vescovi riuniti lo scorso autunno da Francesco in Vaticano per il Sinodo sull’Amazzonia hanno stabilito una novità senza precedenti. A maggioranza si è votato per la possibilità che nelle più remote regioni amazzoniche, dove c’è assoluta carenza di pastori – cioè di preti consacrati – per le comunità locali, uomini non sacerdoti, di provata fede – i viri probati – possano assolvere tale compito. Dai settori più conservatori della Chiesa cattolica ciò è valutato come una “breccia” nel muro inossidabile dell’obbligo del celibato imposto ai sacerdoti. Qualcosa che potrebbe portare più o meno celermente al superamento del celibato sacerdotale.
Il libro contestato
Il libro del cardinale Sarah, pubblicato circa venti giorni fa, è stato al centro di forti polemiche per una presunta doppia firma con Benedetto XVI che il pontefice emerito ha ritirato. Sia Sarah che Benedetto XVI ribadiscono la centralità assoluta dell’obbligo del celibato per gli uomini che vogliono diventare sacerdoti. Senza possibilità di mutamenti a quella che è una regola non certo dogmatica ma derivante da una plurisecolare tradizione della Chiesa. Ossia a partire dal Medioevo.