Clamoroso strappo nella Cdu, il partito democristiano della Germania a cui appartiene la cancelliera Angela Merkel. Annegret Kramp-Karrenbauer, considerata la sua erede naturale, non correrà alle elezioni federali del prossimo anno.

Non solo: Kramp-Karrenbauer, detta “Akk” dalle iniziali del suo nome, ha deciso di lasciare presto la presidenza della Cdu. Lo ha comunicato una fonte del suo partito lunedì 10 febbraio.

Secondo indiscrezioni non confermate sembra che Angela Merkel non volesse che Kramp-Karrenbauer rimanesse ministro. Attualmente la “delfina” della cancelliera è la titolare della Difesa.

La decisione di Akk è una chiara conseguenza della forte debolezza della sua leadership. Questo, almeno, è ciò che pensano molti analisti tedeschi. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è il caso Turingia. Kramp-Karrenbauer ha dichiarato in mattinata, in una riunione dei dirigenti del partito cristiano-democratico Cdu, che “non intende candidarsi alla cancelleria tedesca”.

In Turingia si è verificata un’alleanza a livello regionale fra Cdu ed estrema destra, nel bel mezzo della crisi politica nazionale. Un elemento di contraddizione troppo forte da gestire per Akk. La quale si è assunta la responsabilità dello scandalo ritirandosi. A lei Merkel aveva affidato le sorti della Democrazia cristiana tedesca perché il partito recuperasse autorevolezza e consensi senza scivolare a destra.

E adesso che succede? Secondo la versione online del Foglio scalpita Friedrich Merz, che già si era visto superare dalla Krmap-Karrenbaure ai vertici della Cdu. Ma mordono sempre meno il freno i bavaresi, in particolare Markus Söder, perché pensano che questa volta la leadership dell’Unione Cdu-Csu spetti a loro. Lo scontro è aperto.