AGGIORNAMENTO ORE 23.00 – Via libera dall’Aula del Senato al processo a Matteo Salvini sul caso Gregoretti. “Lo sapevo. Sono assolutamente tranquillo e orgoglioso di quello che ho fatto – dice Salvini, intercettato dall’Ansa dopo il voto -. E lo rifarò appena tornato al governo. Come è stato difendersi in Senato? Surreale. Ho giurato sulla Costituzione, che prevede che difendere la patria è dovere di ogni cittadino. Io ho difeso l’Italia”. I senatori della Lega hanno lasciato l’Aula al momento del voto.

 

Al via oggi 12 febbraio nell’aula del Senato la valutazione e il voto sulla richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini. La questione riguarda il caso Gregoretti, ossia la nave della Guardia Costiera italiana che, lo scorso anno, per volere dell’allora ministro dell’Interno, fu stoppata in porto diversi giorni prima di poter sbarcare decine di migranti salvati da un naufragio.

A Salvini il tribunale del ministri contesta l’ipotesi di sequestro di persona per i 131 migranti. Persone che rimasero per quattro giorni sulla nave militare prima dello sbarco ad Augusta il 31 luglio 2019. Il voto del Senato – palese e a maggioranza assoluta dei componenti del Senato – sarà definitivo e dovrebbe arrivare prima dell’ora di pranzo.

L’esito finale sarà però ufficializzato in serata di oggi 12 febbraio. Le urne resteranno aperte fino alle 19 circa per lasciare il tempo a tutti di esprimersi. Dal canto suo il segretario della Lega si dice “pronto per intervenire in Senato, a testa alta e con la coscienza pulita di chi ha difeso la sua terra e la sua gente. “Se un uomo non è disposto a lottare per le proprie idee, o le sue idee non valgono nulla, o non vale nulla lui'” ha aggiunto su Twitter il leghista, citando una frase del poeta Ezra Pound.

Secondo quanto riporta online l’Ansa, il verdetto pare tuttavia scontato. Matteo Salvini dovrebbe andare a processo per presunto sequestro dei migranti. I senatori si esprimeranno votando l’ordine del giorno che Forza Italia e Fratelli d’Italia presenteranno per “salvare” l’alleato dai giudici. Per passare però serve la maggioranza assoluta: 161 contrari al processo. Ma a Palazzo Madama il centrodestra si ferma a 139.

Da qui l’esito che per molti è scontato sul “sì” al processo. Del resto Salvini è pronto. Anzi, sfida la maggioranza: “Voteranno per mandarmi a processo ma non mi opporrò“, sentenzia in diretta Facebook. E nel pomeriggio della vigilia, in una riunione sofferta, insiste chiedendo ai ‘suoi’ di fare altrettanto in Aula. Ma i senatori leghisti probabilmente si asterranno o usciranno dall’emiciclo.