L’attenzione dell’opinione pubblica occidentale circa la diffusione del coronavirus si sposta in direzione della nave da crociera Diamond Princess. Ancorata dal 5 febbraio al porto di Yokohama, in Giappone, ospita almeno 3.700 persone. La autorità sanitarie hanno individuato 355 passeggeri positivi hai test e li hanno ricoverati in ospedale. Stati Uniti e Italia, ma anche Australia, Canada, Corea del Sud, Hong Kong e Taiwan hanno deciso di evacuare i propri cittadini dalla Diamond Princess.

“Diretto negli Usa”

Giunge però la notizia che fra i passeggeri infettati dal coronavirus “sembrerebbe che ci sia un nostro connazionale”. Lo ha detto Stefano Verrecchia, capo dell’Unita di crisi della Farnesina, alla trasmissione tv Agorà su Rai Tre, oggi 17 febbraio. L’italiano però “è partito col volo americano perché è residente in America, sposato con una donna americana. Aspettiamo ancora conferme”.

In volo nell’area di contenimento

Verrecchia ha sottolineato che “sarebbe il primo caso di un italiano, comunque già in volo per l’America”. Mentre “fra i connazionali di cui ci dobbiamo occupare noi non risulta al momento alcun contagiato”. Oltre 300 cittadini statunitensi, evacuati dalla Diamond Princess, sono in volo verso gli Stati Uniti. Fra essi ve ne sono 14 contagiati. Lo comunicano in una nota congiunta il Dipartimento di Stato e quello della Sanità americani. “Queste persone – si legge – sono state trasferite in modo rapido e sicuro in un’area di contenimento a bordo dell’aereo”.

L’imperatore non festeggia…

Il Giappone, dal canto suo, ha annullato le celebrazioni per il 60° compleanno del nuovo imperatore giapponese Naruhito. Il cerimoniale aveva stabilito l’evento nel corso del prossimo fine settimana. Lo ha detto l’Agenzia della casa imperiale. “Dobbiamo tenere in considerazione il rischio concreto di un’espansione dei contagi”, ha detto il portavoce della casa reale Yasuhiko Nishimura. L’ultima vota che le autorità annullarono la celebrazione di un compleanno del sovrano nipponico risale al 1996, durante il regno del padre Akihito. Ciò a causa della crisi degli ostaggi giapponesi nell’Ambasciata del Perù.