Coronavirus, domande e risposte: tutto quello che c’è da sapere
Un sito web dedicato al coronavirus: www.salute.gov.it/nuovocoronavirusportale. Il ministero della Salute ha predisposto in Rete un intero portale online per informare i cittadini sull’epidemia di Covid-19. Informazioni a tutto campo: dal che cos’è il virus a come si trasmette. Ma anche i sintomi, le precauzioni da adottare, il punto su cure e vaccino. Ricordiamo che se si reputa di aver contratto il virus è bene non recarsi al Pronto soccorso ma chiamare da casa il 112 o il numero dedicato 1500 e attendere istruzioni.
Che cos’è il coronavirus
I coronavirus sono una vasta famiglia di virus noti per causare malattie che vanno dal comune raffreddore a forme più gravi come la sindrome respiratoria mediorientale (Mers) e la sindrome respiratoria acuta grave (Sars). Il Covid-19 è un nuovo ceppo di coronavirus che non era mai stato identificato nell’uomo. È stato segnalato per la prima volta a Wuhan, in Cina, a dicembre 2019.
Come riconosco i sintomi
Dipende dal virus, ma i sintomi più comuni includono febbre, tosse, difficoltà respiratorie. Nei casi più gravi, l’infezione può causare polmonite, sindrome respiratoria acuta grave, insufficienza renale e anche la morte.
Che differenza c’è con l’influenza
I sintomi sono simili ma causati da virus differenti. Pertanto, in caso di sospetto di coronavirus, è necessario effettuare esami di laboratorio per confermare la diagnosi.
Come si trasmette
Il Covid-19 si diffonde principalmente attraverso il contatto stretto con una persona malata. La via primaria sono le goccioline del respiro delle persone infette, per esempio tramite la saliva, tossendo e starnutendo. Oppure tramite contatti diretti personali. O ancora attraverso le mani, toccando con le mani contaminate (cioè non ancora lavate) bocca, naso o occhi. In casi rari il contagio può avvenire attraverso contaminazione fecale.
Esiste o no un vaccino?
Trattandosi di una malattia nuova, ancora non esiste un vaccino contro il nuovo coronavirus. I tempi per realizzarne uno ad hoc possono essere anche relativamente lunghi: si stimano 12-18 mesi.
Come si può fare prevenzione?
Mantenersi informati sulla diffusione dell’epidemia, per esempio attraverso il sito dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Adottare misure di protezione personale. Come, ad esempio: lavarsi spesso le mani ed evitare il contatto ravvicinato con persone che tossiscano, starnutiscano o che abbiano la febbre.
Come si può sapere se sono infetto?
L’unico modo per confermare la diagnosi di Covid-19 è sottoporsi ad esami di laboratorio.
Quanto è pericoloso?
Il coronavirus può causare sintomi lievi come raffreddore, mal di gola, tosse e febbre, oppure sintomi più severi quali polmonite e difficoltà respiratorie. Raramente può essere fatale. Le persone più suscettibili alle forme gravi sono gli anziani e quelle con malattie pre-esistenti, come diabete e malattie cardiache.
Quanto dura l’incubazione?
Il periodo di incubazione – il tempo che intercorre tra il contagio e lo sviluppo dei sintomi clinici -, si stima attualmente che vari tra i 2 e gli 11 giorni. Fino a un massimo di 14 giorni.
Le mascherine servono?
L’Oms raccomanda di indossare una mascherina solo a chi sospetta di aver contratto il nuovo coronavirus e presenta sintomi quali tosse o starnuti. Oppure a chi si prende cura di una persona con sospetta infezione da Covid-19. L’uso della mascherina aiuta a limitare la diffusione del virus. Ma deve essere adottata in aggiunta ad altre misure di igiene respiratoria e delle mani.
Come si usano?
Lavarsi le mani con acqua e sapone o con una soluzione alcolica prima di indossare la mascherina. Farla aderire bene coprendo bocca e naso, evitare di toccarla mentre la si indossa. Se lo si fa, lavarsi le mani. Sostituirla con una nuova quando diventa umida, toglierla prendendola dall’elastico. Senza toccare la parte anteriore. E infine gettarla subito in un sacchetto chiuso e lavarsi le mani. Indossare più mascherine una sopra l’altra è inutile.
Quali sono i rischi per chi viaggia?
Il ministero raccomanda di posticipare i viaggi non necessari nelle aree a rischio della Cina, consultabili sul sito dell’Oms. Se ci si reca in Cina, nelle aree a rischio, l’invito è di vaccinarsi contro l’influenza stagionale almeno due settimane prima del viaggio. In modo da rendere più semplice la diagnosi e la gestione dei casi sospetti. Si raccomanda anche di evitare di visitare i mercati di prodotti alimentari freschi di origine animale e di animali vivi. Bisogna inoltre evitare il contatto con persone che hanno sintomi respiratori e occorre lavare frequentemente le mani.