Coronavirus in Italia, fra Lombardia e Veneto quarantena in 11 comuni per 50 mila persone
Lombardia e Veneto, le due regioni colpite dai primi casi di coronavirus, vivranno oggi 23 febbraio una domenica diversa dalle altre. Le autorità hanno annullato le manifestazioni sportive, comprese le tre partite di calcio di serie A Inter-Sampdoria, Atalanta-Sassuolo e Verona-Cagliari.
Stop a sport e università
Da domani 24 febbraio chiuse le università per una settimana. Sono undici i comuni del lodigiano e del Veneto in quarantena. Si tratta delle località interessate dall’emergenza coronavirus e dai relativi provvedimenti volti a impedire la diffusione del virus. Si tratta di Vò Euganeo, Codogno, Castiglione d’Adda, Casalpusterlengo, Fombio, Maleo, Somaglia, Bertonico, Terranova dei Passerini, Castelgerundo e San Fiorano.
Come “zone rosse”
Territori dove vivono oltre 50 mila persone. Di fatto sono adesso come delle “zone rosse” a tutti gli effetti: non si entra e non si esce. Non solo. All’interno delle zone focolaio “l’accesso ai servizi pubblici essenziali e agli esercizi commerciali per l’acquisto di beni di prima necessità è condizionato all’utilizzo di dispositivi di protezione individuale”. E a tutti coloro che hanno avuto “contatti stretti con casi confermati” dovrà essere applicata la “misura della quarantena con sorveglianza attiva”.
Sono 76 i contagiati in 5 regioni
Il commissario all’emergenza, Angelo Borrelli, ha riferito che sono 76 le persone colpite dal coronavirus in 5 regioni. Di queste 54 in Lombardia, 17 in Veneto, 2 in Emilia Romagna, 2 nel Lazio e 1 in Piemonte. Al momento sono 33 le persone ricoverate con sintomi, di cui 18 in terapia intensiva, 11 invece sono in isolamento domiciliare. Due i deceduti, mentre una persona è stata dimessa allo Spallanzani.
Polizia e militari a presidiare
Nella giornata di ieri 22 febbraio il governo ha approvato un decreto con misure severe. Divieto di allontanamento e di ingresso nelle aree “focolaio” del virus. La polizia le presidierà. In caso di necessità, anche di militari. Scatteranno sanzioni penali per chi vìola le prescrizioni. Stop alle gite scolastiche in Italia e all’estero, sospensione di tutte le manifestazioni pubbliche. E ancora, chiusura di scuole, negozi e musei, stop a concorsi, attività lavorative private e degli uffici pubblici, fatti salvi i servizi essenziali, limitazione per la circolazione di merci e persone.