L’Italia è in emergenza per il diffondersi del coronavirus. E se le regioni del Nord prendono provvedimenti drastici le altre non stanno a guardare. In Toscana scattano nuove linee guida di comportamento. Riguardano prima di tutto i viaggiatori, che sono obbligati a segnalare il rientro, oltre che dalle aree a rischio della Cina, anche da Paesi in cui la trasmissione dell’infezione sia significativa secondo le indicazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità.

Cosa deve fare chi ha sintomi

Poi ci sono le raccomandazioni dirette a tutte le persone che manifestano febbre, tosse e altri sintomi influenzali: devono rimanere a casa e chiamare il medico. In ultimo le nuove regole per i medici e i pediatri di famiglia che dovranno assicurare la loro reperibilità telefonica dalle 8 alle 20 tutti i giorni, compresi sabato e domenica.

Numeri da chiamare

Le misure sono state decise dal presidente della Regione Enrico Rossi. “Per qualunque motivo inerente il Coronavirus siete tutti invitati a chiamare il numero di pubblica utilità 1500, attivo 24 ore su 24, e dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 15, il numero 800.55.6060″. Per dichiarare di essere stati in Cina, Rossi ricorda i numeri da chiamare. Asl Toscana centro (Firenze, Prato, Pistoia, Empoli): 055 5454777. Asl Toscana nord ovest (Pisa, Livorno, Lucca, Massa Carrara, Viareggio): 050 954444. Asl Toscana sud est (Arezzo, Grosseto, Siena): 800 579579. I numeri sono attivi dalle 8 alle 20 anche con operatore e interprete cinese.

Quarantena in Basilicata

Al Sud, intanto, si cerca di capire cosa fare per chi arriva dal Nord del nostro Paese. In Basilicata, in particolare, c’è un’ordinanza ad hoc del presidente Vito Bardi. E riguarda “tutti i cittadini che rientrano provenienti dal Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Liguria”. O anche “che vi abbiano soggiornato negli ultimi 14 giorni”. Tutte persone che “dovranno rimanere in quarantena presso il proprio domicilio per 14 giorni”. Non solo. “Dovranno comunicare la propria presenza ai competenti servizi di sanità pubblica”.