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Coronavirus, che stress…come gestire l’ansia, i consigli degli psichiatri

Più ansiosi e depressi, da un lato. Sfiduciati e costretti a veder saltare piani da tempo organizzati, dall’altro. Il coronavirus non è solo un’emergenza sanitaria ma anche un’epidemia di insicurezza. Un fenomeno che si amplifica con la diffusione incontrollata di notizie non vere. Autentiche fake news.

Per arginarla, la Società italiana di Psichiatria (Sip) ha messo a punto le regole ‘anti-panico’ e lancia un appello a “non stravolgere le abitudini quotidiane”. La paura di un’epidemia è antica quanto l’uomo, spiega Enrico Zanalda, presidente della Sip. “E in questo caso è amplificata dalla diffusione velocissima di notizie parziali, quando non addirittura false, che può causare un crollo di fiducia nei rapporti tra le persone e nelle Istituzioni”.

A pesare, inoltre, precisa all’Ansa, è il fatto che “il virus sta avendo un impatto violento sulla vita quotidiana”. Ciò perché il suo effetto modifica le nostre vite. E “provoca l’annullamento o la posticipazione di centinaia di migliaia di eventi minori, ma importanti nella vita delle persone, dai compleanni ai battesimi”.

A questo si aggiungono “le notizie contraddittorie che circolano online e sui social“. “Unite alle necessarie misure assunte”, spiega Massimo Di Giannantonio, presidente eletto della Sip e ordinario di psichiatria all’Università di Chieti-Pescara. Tutto questo “crea un mix ansiogeno che ha modificato la percezione di salute e benessere individuale”. E che rischia di generare anche “ipocondria e ansia da untori”. Di qui, le regole anti-panico che partono dall’attenersi alle comunicazioni ufficiali e a mezzi di informazione autorevoli, perché l’informazione corretta aiuta a contenere la paura.

In pratica: 1) non stravolgere le proprie abitudini quotidiane, 2) mantenere la calma ed evitare di prendere decisioni se ci si trova in un momento di panico. E 3) se compaiono ansia o depressione, rivolgersi a specialisti.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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