Cecilia Cantarano: “Io sono un teatro e ho un milione e mezzo di spettatori” [INTERVISTA ESCLUSIVA]
Cecilia Cantarano è una Tiktoker, una portavoce -da un milione e mezzo di follower– del social dove un video viaggia più veloce della parola scritta ed è tutto immediato. Immagini buffe, tristi o sognanti si susseguono rapidissime accompagnate da una base musicale creata ad hoc per ogni singolo video.
Quella di Cecilia è una storia che incanta perché spontanea e niente affatto scontata; giovanissima, eppure così consapevole di avere tra le mani uno strumento potente, in grado di trasmettere messaggi importanti.
A noi di Velvet Mag ha raccontato il suo percorso, di come ha sviluppato l’attitudine social, della sua passione per il canto e di quanto sia difficile dimostrare, a chi segue i suoi profili, di essere “una ragazza normale che la mattina deve rifarsi il letto, altrimenti mamma si incavola”.
Intervista a Cecilia Cantarano
Cecilia, la curiosità è tanta. Come è iniziato tutto questo? Quand’è che ti sei resa conto di essere diventata davvero famosa?
“E’ iniziato nel novembre del 2018: per gioco ho iniziato a fare dei video, è una cosa che mi ha sempre appassionata. Per assurdo, alcuni dei miei video sono diventati virali; improvvisamente, da che avevo pochissimi follower, ho iniziato a vedere il numero crescere. Se però dovessi dirti del momento esatto in cui sono passata da diecimila follower a un milione e mezzo, non saprei come fare. E’ stato tutto molto naturale, ho continuato a fare quello che sapevo”.
La domanda sorge spontanea: perché TikTok e non un altro social network, magari già più conosciuto in Italia?
“Da quando ero piccola, ho sempre avuto la passione per i video: mi è sempre piaciuto farli e montarli. Poi, però, è subentrato lo studio, non avevo più molto tempo e ho dovuto accantonare questa mia passione. Una volta arrivata in quinta liceo, quando paradossalmente ero più libera, pronta per la maturità, ho scoperto TikTok. Un giorno, per caso, un’amica mi ha suggerito di scaricare questa app; mi ha incuriosito il fatto che fossero solo video e che si potessero fare cose divertenti”.
Sì, ma è stato altrettanto spontaneo intrecciare la tua vita con quella di un milione e mezzo di persone? Qual è il tuo target di riferimento?
“All’inizio ero un po’ come una star di Disney Channel; ero famosa per i bambini, gli adulti non avevano idea di chi fossi. Poi, quando è esploso il fenomeno TikTok, anche in Italia e le cose sono cambiate. Anche le persone molto più adulte di me sanno chi sono, si ritrovano i miei video nella home dell’app e hanno imparato a riconoscermi. E’ chiaro che questa metamorfosi del target mi ha portata a realizzare contenuti diversi: alcuni sono studiati prettamente per i bambini e i ragazzi più giovani. Quando voglio rivolgermi a loro e voglio affrontare una tematica forte come il bullismo, utilizzo un ton che gli adulti probabilmente non capiranno”.
Ecco, arriva la domanda più spinosa. Hai uno strumento importante tra le mani e spesso affronti tematiche anche difficoltose: come si fa? Qual è la reazione di chi ti segue?
“Tengo molto a questa cosa. Penso di aver avuto una grande fortuna: io mi sento un teatro in cui ci sono un milione e mezzo di persone e mi sento anche in dovere di fare qualcosa. Devo intrattenere il pubblico, ma non posso solo far ridere. Cerco di affrontare tematiche importanti a modo mio, parlando spontaneamente. I ragazzi mi ascoltano più volentieri. Sono anche andata a trovare delle ragazze in ospedale; sto crescendo e imparando molto anche io”.
E gli hater?
“Sono fortunata, non ne ho incontrati molti. Quando però è successo, ho risposto. Io sono una ragazza come tante, perché non dovrei rispondere se qualcuno mi insulta? Che poi, quando lo fai, ti chiedono anche scusa perché è come se ti vedessero più umano. Evito di essere volgare, ma la frecciatina gliela mando. Rispondere significa anche fargli capire che poter commentare non significa essere nella condizione di dire sempre tutto ciò che passa per la testa”.
Un bel caratterino. Quando non sei su TikTok aprirai Facebook e Instagram… o è “roba vecchia”?
“In realtà utilizzo Instagram, ma come canale privato. Mi serve per far capire ai ragazzi che mi seguono che anche io ho una vita normale, sono una ragazza normalissima che la mattina deve rifarsi il letto, altrimenti mamma si incavola. Racconto un po’ la mia quotidianità, altrimenti pensano che io conduca una vita da principessa”.
Tra appuntamenti, orari difficili e piccole rotture di scatole, questo è un mestiere vero e proprio.
“Sì, mi prende molto tempo. Io la vivo con leggerezza, ma è un lavoro. Ho per adesso messo da parte lo studio, in questo momento so di dover fare questo. Oltre a fare video, partecipo ad eventi faccio campagne pubblicitarie; recentemente sono stata anche a Sanremo per fare la diretta”.
Chiudiamo in bellezza: Tiktoker sì, impegnatissima sì, ma alla musica non hai saputo rinunciare…
“Quando ho annunciato che sarebbe uscito il mio primo singolo -Sagapò, agosto 2019, n.d.r.- i miei follower non l’hanno presa bene. Pensavano che stessi sfruttando la notorietà; in realtà, poi, quando hanno ascoltato il brano e si sono resi conto che la mia voce era naturale e non modificata, il parere è cambiato. Mi piace cantare l’ho sempre fatto; mi è arrivata un’offerta da parte di un’etichetta discografica indipendente e mi sono messa in gioco. ‘Sagapò’ è andata benissimo su Youtube e Spotify; adesso continuo a scrivere e a cantare, si vedrà! E poi voglio aggiungere una piccola nota al margine: fate sempre ciò che vi stare bene, non rinunciate ai vostri sogni. Mai.”