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Coronavirus in Cina, la lotta non è finita: “chiuse” due città nello Hubei

Notizie contrastanti arrivano dalla Cina sul coronavirus. Mentre ufficialmente sembra che il morbo sia stato sconfitto, dopo un’apertura durata appena un giorno le autorità cinesi hanno chiuso nuovamente le città di Xiaogan e Tianmen. Si tratta di due località della famigerata provincia dello Hubei, il territorio in cui si trova Wuhan, la megalopoli di 111 milioni di abitanti epicentro della pandemia.

Ad annunciare la chiusura delle due città è stato il sito As-Source News sul proprio profilo Twitter. Secondo quanto riferito dalla Commissione sanitaria provinciale, lo Hubei ha riportato quattro nuovi casi di infezioni da Covid-19 nelle ultime 24 ore. Tutti i casi confermati sono stati riportati a Wuhan, focolaio principale.

Secondo quanto riporta Adnkronos, i viaggiatori che all’ingresso in Cina rifiutano ispezioni mediche o forniscono dichiarazioni false rischiano la denuncia e il carcere. Sono le misure che le autorità di Pechino stanno mettendo in campo per evitare il contagio “di ritorno” da coronavirus all’interno del Paese.

Ne dà conto, come riporta il Giornale, il South China Morning Post, citando un documento governativo. In base al quale è anche previsto che chiunque entri in Cina portando con sé microorganismi non approvati, tessuti umani, prodotti biologici e plasma ed eluda le ispezioni di quarantena sarà denunciato.

 

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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