Cinema

Coronavirus, la Universal porta in streaming i film destinati al cinema

Il cinema non si ferma di fronte alla minaccia del Coronavirus. Nonostante le sale chiuse per motivi precauzionali in diversi Paesi del mondo, le case di produzione si stanno attrezzando per limitare le perdite e non lasciare a bocca asciutta i cinefili. Tra queste c’è la Universal Pictures, che ha deciso di tentare una strada inedita e innovativa. Ma che, in questo momento storico, si è resa necessaria. La casa di produzione, infatti, ha diversi film che sarebbero dovuti uscire in questo periodo e che, invece, rischiano di rimanere fermi ai box ancora per un po’ di tempo. Lavori cinematografici sui quali sono stati investiti molti soldi e che, andandosi ad accavallare con quelli che approderanno nelle sale tra qualche mese, rischiano di non garantire gli introiti preventivati.

Coronavirus, la mossa della Universal

Una soluzione per fronteggiare questa situazione di emergenza causata dal diffondersi del Coronavirus, la Universal Pictures sembra averla trovata. La casa di produzione ha deciso di rendere disponibili su una piattaforma streaming i film che sarebbero dovuti approdare nelle sale in queste settimane. I titoli in questione sono quelli di The Invisible Man, The Hunt ed Emma. I tre lavori, stando alle indiscrezioni, dovrebbero approdare sulle piattaforme VOD a partire da questo venerdì. Ovviamente non a titolo gratuito: si potranno noleggiare per 48 ore al prezzo di 19,99 dollari.

La strada per risollevare il cinema

A illustrare la mossa intrapresa dalla Universal Pictures per fronteggiare l’emergenza del Coronavirus è stato Jeff Shell, amministratore delegato della casa di produzione. «Universal Pictures ha una vasta e diversificata gamma di film, con il 2020 che non fa eccezione. Piuttosto che ritardare l’uscita di questi film o rilasciarli in un panorama di distribuzione affollato, offriamo un’alternativa alle persone per visualizzare questi titoli in casa, che sia sia accessibile e al tempo stesso conveniente», ha spiegato. «Speriamo e crediamo che le persone andranno ancora al cinema ove siano disponibili, ma capiamo che per molte persone in diverse aree del mondo tutto ciò è impossibile».

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