#iorestoacasa, sono ormai tanti giorni dal 7 marzo che non esco da casa, seguendo alla lettera e anche di più le indicazione del decreto ministeriale per l’allarme Covid-19. Non esco veramente e potrei essere un esempio di #iorestoacasa. Non varco la porta del mio appartamento neanche per fare la spesa e mi avvalgo del servizio on line o whatsapp per ordinarle ciò di cui la mia famiglia ha bisogno con consegna a domicilio. La porta della mia casa si apre solo per far entrare i pacchi delle consegne, ma la porta che si apre di più è quella del mio frigo!
Uno stile di vita nuovo, quello che siamo costretti ad assumere sempre tra le pareti di casa, ma ogni giornata può essere la scoperta di qualcosa di diverso. Non ci sarà mai più in periodo delle nostra vita dove il mondo si fermerà, e saremmo costretti a riorganizzarci, lavoro, studio,incontri, sport e tutto ciò era prima, tutto da casa.
Nel mio lavoro da organizzatrice eventi sono sempre necessariamente con le persone, incontri e pubbliche relazioni sono ogni giorno, questa condizione nuova mi ha all’ inizio molto spaventata. Ho visto disdirmi convegni anche già pagati dai committenti poiché ogni giorno si abbassava il numero dei partecipanti, all’ inizio le aziende spostavano gli eventi a fine marzo, poi a tempo indeterminato, poi abbiamo chiuso la struttura.
La Casina Valdier con il suo bel giardino pieno di sole non l’ho mai vista così solitaria. Ma il mondo si stava fermando, annullato salone del mobile di Milano, gli eventi di Bulgari in Germania, la formula 3 e poi le partite della serie A. La paura del contagio e il pericolo di questo nemico invisibile chiamato Covid 19 si stava considerevolmente prendendo tutta la nostra vita fino ad arrivare a #iostoacasa oppure #iorestoacasa.
#iorestoacasa con la speranza che non solo tutto finisca presto e si possa ricominciare ad abbracciarci e a vederci di persona, ma soprattutto che il virus non faccia troppe vittime e non arrivi alle nostre famiglie ai nostri cari ai nostri conoscenti. La prima delle necessità per la vita in casa da reclusa è stata la spesa. Vi confesso che io non ho fatto la corsa al supermercato, perché mi ero anticipata già dalla prima settimana di marzo.
Avevo fatto delle scorte, certo non di frutta e verdura ma tutto ciò che potesse essere conservabile io l’ho comprato, anche e non ve lo nego sentendomi le lamentele di mio marito che mi accusava di essere esagerata.

Nella dispensa #iorestoacasa

Pomodori, riso,pasta, olio, acqua, biscotti, farina, cioccolata, marmellata, gelati,latte a lunga conservazione, caffè, sale, tonno, scatolette di mais, salami e salumi e formaggi sotto vuoto sono state le mie scorte principali. Rimettendo in ordine il frigo di quelli a doppia anta, per trovare un posto alla carne e il pesce nel reparto congelati ho fatto una bella scoperta.
Mi sono trovata cose che avevo precedentemente congelato: una parmigiana di melanzane, polpette, lasagna, polpette di melanzane, tortellini bolognesi originali che mi avevano regalato a Natale, sacchetti di peperoni e melanzane già fritte e dulcis in fundo una pizza di scarole chiaramente tutto fatto home made.
E sì, perché io sono una fissata, mangio solo ortaggi e verdure di stagione e quindi a settembre nelle due giornate del fritto day di casa mia, mi cucino gli ortaggi come melanzane zucchine e peperoni che poi posso mangiare in inverno, cresciuti al sole e alla terra non alle serre e pieni di ormoni come quelli che si trovano in inverno!
La mia mania di accumulo del cibo, dovuta sicuramente alle mie origini partenopee, mi ha fatto sentire bene. Mi sono sentita al sicuro di poter continuare a mangiare cose normali anche in un periodo che sarebbe stato difficile. Al rifugio nel cibo, una condizione che spesso si coniuga nei periodi di crisi, sapevo di poter fronteggiare e che mi sarei potuta organizzare e gestire la quotidianità con due ragazzi e un marito. A proposito, oggi mio marito mi ringrazia dello spesone che avevo fatto, per il quale tanto mi aveva preso in giro.
Dal mio congelatore ho dovuto togliere le bottiglie di limoncello e creme varie fatte in casa per lasciare il posto alla zucca, al pane, alla carne e al pesce. La mia vita di oggi? Al mattino dopo la colazione scatta il quiz con i ragazzi… cosa mi mangia? E così cerco sempre di fare un sugo per la pasta e verdura per il pranzo e carne o pesce e verdure la sera. Spuntini con le spremute d’arancia, e crostate e ciambelloni. Ma anche io nella dispensa nascondo la Nutella per la condizione barattolo da 500gr che metto nel contenitore dei cubetti del ghiaccio e congelo, il risultato degli splendidi e freddi cioccolattoni, il rifugio in qualche momento di tristezza.
Mi reputo fortunata a poter restare a casa e non dover uscire per andare a lavorare e rischiare il contagio. Anche se il sole di questi giorni mi attira e mi spingerebbe a una corsetta come al solito faccio a Villa Borghese, mi sono attrezzata e ho comprato on line un lettino e un tappetino da gym. Tutti i giorni sono in collegamento istagramm al mattino con le dirette di Pamela, l’istruttrice di nuoto di mia figlia che da casa ci allena in 40, una vera scossa di Adrenalina positiva per scaricare la tensione mentale e che ci permette poi di mangiare, e poi 30 minuti si sole sul lettino in balcone.

suggerimento

La mia porta di casa è chiusa ma la porta del frigo é sempre aperta ed è una sfida per inventarmi dei piatti a consumo totale ingredienti in scadenza così che niente vada perso.
Faccio le chips di Kale o cavolo nero nel forno a microonde così da sgranocchiarle.

la ricetta #iorestoacasa

Lavate e asciugate le foglie della verdura che avete scelto tra kale oppure cavolo nero. Oleare tra le mani con olio di oliva foglia a foglia e poi mettere in una pirofila da forno a microonde a gruppetti di 3/4 foglie a volte così da non sovrapporle. Programmate il forno con funzione crisp per 4/5 minuto intensità 750. Una volta cotte mettetele in un vassoio con una manciata di sale e buono spuntino !

Photo Credits VelvetMag