Si è spento circondato dalla propria famiglia, come fatto sapere attraverso il comunicato stampa redatto dai parenti dello scrittore, Alberto Arbasino. Lo storico intellettuale, politico e autore di romanzi epocali nel periodo chiave del boom economico e culturale degli anni ’60, era da tempo malato. “Si è spento serenamente“, fanno sapere, alla veneranda età di 90 anni. Nato nel 1930 a Voghera, se ne è andato nella città materna, il giorno del 22 marzo.
Autore poliedrico e fortemente legato quegli ambienti culturali e politici che da sempre ha ritratto nella sua opera, Alberto Arbasino iniziò la propria carriera come studente di legge; dopo aver abbandonato la Facoltà di Medicina, si laureò a Milano, entrando nel frattempo a contatto con il mondo letterario degli anni ’50. In quegli anni redasse il suo romanzo più famoso e rappresentativo, destinato a diventare un classico istantaneo di quel mondo: Fratelli d’Italia, pubblicato nel 1963, fa discutere, fa arrabbiare e ne pone immediatamente la figura al centro del dibattito culturale del periodo. Negli successivi Alberto Arbasino lavora alla sua seconda grande opera, Super-Eligabalo, del 1969; sarà il suo ultimo grande contributo alla fiction, che presto lascerà il posto ad una vastissima produzione di saggistica, memoir, e di attivismo politico. Negli anni ’90 attraversò una breve fase politica a bordo del Partito Repubblicano. Gli ultimi lavori, il dittico Ritratti, risalgono al 2016.