Cinema

La Casa di Carta 4, Alvaro Morte svela: “Finirà in modo molto interessante”

La Casa di Carta 4 approderà su Netflix il prossimo venerdì 3 aprile 2020. È uno degli appuntamenti più attesi dagli appassionati di serie tv e, per via dell’emergenza dovuta al diffondersi del Coronavirus, l’aspettativa si è fatta più trepidante. Nonostante i fan del Professore e della sua banda stiano scalpitando per scoprire come continueranno le vicende, bisogna armarsi di pazienza. Alvaro Morte, però, protagonista dello sceneggiato spagnolo, ha rilasciato alcune dichiarazioni alle pagine di Huffington Post Spagna, dando anche qualche anticipazione sulla quarta stagione.

Un aiuto per la quarantena, secondo Alvaro Morte

Alvaro Morte, protagonista della serie tv, ha anche spiegato come l’arrivo de La Casa di Carta 4 su Netflix possa offrire un valido aiuto alle persone chiuse in casa a causa del Coronavirus. «La gente sta attraversando la quarantena a casa, che capisco sia difficile. Molte persone hanno perso parenti e amici. L’uscita de La casa di carta potrebbe aiutare, in qualche modo, tutte quelle persone a passare una quarantena più sopportabile. Tutti noi ne saremmo orgogliosi», ha dichiarato. «La casa di carta parla di ingiustizie sociali e forse, stando a casa, possiamo riflettere su questa cosa e vedere cosa funziona e cosa no in modo da poter reagire come società», ha aggiunto, spiegando l’importanza sociale che, nel suo piccolo, la serie potrebbe avere.

La Casa di Carta 4: anticipazioni

Messo da parte il discorso Coronavirus, Alvaro Morte ha dato qualche piccola anticipazione su quello che sarà La Casa di Carta 4. «L’emotività sarà molto importante. È una stagione molto legata ai sentimenti dei personaggi, ma posso dirti che finirà in modo molto interessante», ha spiegato. «Non c’è un personaggio migliore o peggiore, quindi è difficile rispondere a questa domanda. Gli scrittori sono riusciti a creare un delicato equilibrio nel rappresentare tutti. Non sarei interessato alle nuove puntate se non seguissimo Denver, Helsinki o Palermo. Se smettessero di mostrarci le loro vicende sarei molto dispiaciuto, anche se la storia dovesse andare in altre direzioni», ha infine concluso.

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