Coronavirus, Conte: “Nessun italiano resterà solo, subito 4,3 miliardi ai Comuni”
“Siamo consapevoli che ci sono tante persone che soffrono. Col ministro Gualtieri abbiamo lavorato. Subito un provvedimento di grande impatto”. Così la sera del 28 febbraio, poco prima delle 20 il premier Giuseppe Conte è intervenuto ancora una volta in video per rivolgersi agli italiani.
I sindaci in prima linea
“Sono coinvolti i sindaci, le nostre sentinelle per quanto riguarda le necessità dei cittadini. Il Dpcm dispone per i sindaci 4,3 miliardi, in anticipo rispetto alla scadenza a maggio”.
400 milioni per chi non ha da mangiare
“Ma ora con una ordinanza della Protezione Civile aggiungiamo a questo fondo 400 milioni che destiniamo ai comuni. Col vincolo di dare questi soldi alle persone che hanno difficoltà a fare la spesa. Da inizio settimana prossima confidiamo che i sindaci siano in grado di erogare generi e derrate alimentari alle persone bisognose. Nessuno sarà solo e abbandonato a se stesso. Stiamo tutti vivendo questi sacrifici, deve nascere questa catena di solidarietà”.
Solidarietà e terzo settore
“Abbiamo previsto misure rafforzate per le donazioni, il terzo settore, non tassiamo la solidarietà. Faccio appello alla grande distribuzione per faccia sconti anche del 10% a chi si presenta a fare la spesa con i buoni. Stiamo lavorando intensamente”.
Cassa integrazione subito
“Adesso le misure stanziate, 25 miliardi, arrivino subito nelle tasche delle famiglie, delle imprese, dei cittadini. Stiamo lavorando perché i tempi della burocrazia siano azzerati. Sono intransigente. Chi ha diritto alla cassa integrazione ordinaria e in deroga, e i bonus, deve averla subito, entro il 15 aprile. Vi chiedo di comprendere questo sforzo. Stiamo facendo l’impossibile per azzerare i tempi”.
Le vittime del virus in Italia
In Italia complessivamente si sono superate le diecimila vittime a causa, o come concausa, del coronavirus. Sono 10.023 i morti, con un aumento rispetto a ieri 27 marzo di 889 persone. Venerdì 27 l’aumento era stato di 969 rispetto al giorno prima. Il dato è stato reso noto dalla Protezione Civile.
I guariti e i malati
Sono 12.384 le persone guarite, 1.434 in più del 27 marzo. È l’incremento più alto registrato dall’inizio dell’emergenza. Venerdì 27 l’aumento dei guariti era stato di 589 sul giorno prima. Sono complessivamente 70.065 i malati di coronavirus in Italia, con un incremento rispetto di 3.651 persone rispetto al 27. Venerdì l’incremento era stato di 4.401. Il numero complessivo dei contagiati – comprese le vittime e i guariti – ha raggiunto i 92.472. Sono 3.856 i malati ricoverati in terapia intensiva, 124 in più rispetto a ieri. Di questi, 1.319 sono in Lombardia. Dei 70.065 malati complessivi, 26.676 sono poi ricoverati con sintomi e 39.533 sono quelli in isolamento domiciliare.
Le regole per chi arriva in Italia dall’estero
Chiunque arrivi in Italia su aerei, navi, treni o veicoli “è tenuto a consegnare al vettore all’atto dell’imbarco una dichiarazione che, specifichi i motivi del viaggio, l’indirizzo completo dell’abitazione dove sarà svolto l’isolamento fiduciario”. Si tratta di una delle disposizioni che entrano in vigore per chiunque faccia ingresso nel nostro Paese per contrastare il diffondersi del coronavirus. Vettori e armatori dovranno anche misurare la temperatura dei passeggeri e dotarli di mascherine. A stabilirlo un’ordinanza del Mit e del ministero della Salute.
In chiesa? Solo se stavo andando in farmacia
Le persone che vogliono andare in chiesa possono farlo perché “non è prevista la chiusura delle chiese” ma “al fine di limitare gli spostamenti dalla propria abitazione” è “necessario che l’accesso alla chiesa avvenga solo in occasione di spostamenti determinati da comprovate esigenze lavorative, ovvero per situazioni di necessità”. In altri termini, si può andare in chiesa solo sulla strada che conduce al lavoro o al supermercato o farmacia. Lo precisa una nota del Viminale inviata alla Conferenza Episcopale Italiana.