Buoni spesa, consegna di pacchi di cibo da parte dei volontari e donazioni dei privati. Questi i pilatri dell’ultima ordinanza della Protezione civile, domenica 29 marzo, per soccorrere i sempre più numerosi italiani in difficoltà di fronte alle conseguenze economiche devastanti del coronavirus.

400 milioni subito

Il provvedimento firmato da Angelo Borrelli prevede lo stanziamento di 400 milioni ai comuni per distribuire aiuti alimentari a chi ne ha bisogno. “C’è un contributo che viene dato ai Comuni – ha spiegato il capo dela Protezione civile citato dall’Agi – e la possibilità di aggiungere donazioni per la solidarietà”. Per Angelo Borrelli, “si tratta di buoni spesa per derrate alimentari e la gestione sarà a cura dei servizi sociali“.

Banco alimentare e volontari

Come funzioneranno i buoni spesa? Lo anticipa sul Corriere della Sera Fiorenza Sarzanini. La scelta fatta dall’Anci con il governo è che ogni Comune divida i buoni come meglio ritiene. Spiega il presidente dell’associazione dei Comuni, il sindaco di Bari, Decaro: “Chi ha i banchi alimentari ancora aperti utilizzerà quelle strutture per la distribuzione del cibo. Altrove saranno i servizi sociali a distribuire i buoni per la spesa e se si tratta di anziani che non hanno la possibilità di uscire saranno i volontari ad occuparsi di andare al supermercato e poi consegnare la spesa”.

Dove si possono spendere i buoni

Il criterio generale è che i buoni pasto vadano da un minimo di 25 euro a un massimo di 50 euro per famiglia. Ma anche su questo ogni Comune potrà regolarsi a seconda delle esigenze. Alcuni buoni superano i 50 euro. I soldi dovranno bastare fino al 15 aprile 2020, giorno in cui dovrebbe cominciare l’erogazione dei 600 euro per la fasce deboli previsti dal “Cura Italia”. Per richiedere i buoni pasto, spiega ancora il Corriere, occorrerà rivolgersi a un numero verde telefonico che ogni Comune dovrà attivare. Nel frattempo chi ha bisogno del contributo può chiamare il numero normale del Comune e chiedere di ottenere immediata assistenza. Ciascun comune, infine, dovrà rendere nota la lista dei supermercati convenzionati. Soltanto lì si potranno utilizzare i buoni.

Un esempio di buoni spesa. Varapodio è in provincia di Reggio Calabria (foto Twitter @enzogoku69)