Armani, Re Giorgio dona 2 milioni di euro e converte la produzione per il coronavirus: camici monouso per il personale sanitario
Il mondo della moda si schiera in maniera forte e decisa contro l’emergenza del Covid–19. Il dramma è reale e gli stilisti offrono un aiuto concreto al problema della pandemia. Fra questi Giorgio Armani, tra i primi a capire che la drammaticità del coronavirus non era affatto da prendere alla leggera. Re Giorgio infatti fu il primo designer a scegliere di far sfilare la sua collezione a porte chiuse. Una decisione epocale presa durante la Milano Fashion Week donna di febbraio. Una scelta forte volta a tutelare la sicurezza dei dipendenti, stampa ed ospiti. Ora Armani fa ancora di più. Lo stilista si fa partecipe di progetti di solidarietà che hanno l’intento di contrastare il coronavirus. La maison comunica in una nota la conversione di tutti gli stabilimenti produttivi italiani nella produzione di camici. Gli strumenti da lavoro saranno monouso e destinati alla protezione degli operatori sanitari impegnati a fronteggiare il Covid-19.
La generosità di Re Giorgio: 2 milioni di euro per l’emergenza
Re Giorgio aveva già fatto un’ingente donazione per il coronavirus. La cospicua somma di denaro era andata a favore della Protezione Civile e degli ospedali Luigi Sacco, San Raffaele, Istituto dei Tumori di Milano e dello Spallanzani di Roma. A Milano ed in tutta la Lombardia la situazione è gravissima a causa della mancanza di posti letto.
Milano da sempre è nel cuore del designer. Qui Armani ha avviato la sua attività, trasferendosi nel 1949 da Piacenza insieme alla sua famiglia. La città meneghina ha accolto il creativo e ha contribuito a renderlo famoso in tutto il mondo. Il couturier sceglie quindi di dare un aiuto reale e concreto alla Lombardia, che ora è in forte difficoltà. Lo stilista offre anche il suo contributo all’ospedale di Bergamo. Ma anche a quello di Piacenza e a quello della Versilia, arrivando così a una donazione complessiva di 2 milioni di euro. Giorgio Armani aveva già elargito 1.250.000 euro nelle scorse settimane per gli ospedali. Lo stilista dona anche ulteriori 750 mila euro, arrivando quasi a 2 milioni di euro.
La riconversione della produzione: dagli abiti da sera ai camici per i sanitari
Ma Re Giorgio ora fa ancora di più. Non solo donazioni di denaro ma anche la riconversione dell’intera produzione di abbigliamento dei suoi stabilimenti per produrre camici monouso, destinati alla protezione del personale sanitario impegnato negli ospedali nella lotta al coronavirus.
Ed ecco quindi che le sarte che prima si occupavano di realizzare gli eleganti completi ed i raffinati abiti da sera della griffe ora sono impegnate a produrre protezioni per il personale sanitario.
Le parole di Armani
La moda ora è orientata a contrastare l’emergenza sanitaria. Le sfilate e gli eventi fashion sono sospesi a data da destinarsi. Il problema degli stilisti è anche quello di dover mostrare le loro nuove collezioni ai buyers e alla stampa.
“È inevitabile, dovremo trovare soluzioni diverse per raggiungere il consumatore. È il tempo di verifiche e di identificazione di ciò che è veramente necessario e non di dare voce alla necessità di parlare di moda in termini enfatici”, afferma Giorgio Armani.
La priorità in questo momento per Re Giorgio, uomo di straordinaria umanità, è quella di aiutare gli ospedali. Le collezioni possono attendere. Armani, uomo di grande concretezza, sceglie in questo momento di fare un passo indietro, rispetto alle presentazioni moda e di offrire un aiuto reale alla lotta della terribile pandemia.
La Lettera di Giorgio Armani ai medici ed infermieri
“È commovente vedervi impegnati nel vostro lavoro con le difficoltà e i grandi sforzi che ormai tutto il mondo conosce. E soprattutto vedervi piangere. Credo che questo sentimento si colleghi al mio desiderio di intraprendere la carriera di medico quando ero giovane e cercavo una mia strada. Tutta la Giorgio Armani è sensibile a questa realtà ed è vicina a tutti voi: dal barelliere all’infermiera, dai medici di base a tutti gli specialisti del settore. Vi sono personalmente vicino”. La lettera è firmata da Giorgio Armani, lo stilista dal cuore d’oro.