Mentre l’Italia lotta contro il diffondersi del coronavirus, dalla Cina arrivano i racconti di connazionali che si trovano nel paese in cui tutto è cominciato. A Wuhan, la megalopoli di 11 milioni di abitanti epicentro del nuovo virus, vivono alcuni italiani.

“Dopo due mesi di quarantena per evitare il coronavirus, qui a Wuhan abbiamo due ore d’aria al giorno col timer sul telefonino” spiega a Leggo.it Lorenzo Mastrotto. Si tratta di un giovane manager la moglie Anny e i due i figli. Su Leggo.it, il 47enne racconta di aver iniziato a tirare un sospiro di sollievo dopo settimane di isolamento:

Mastrotto descrive così la sua quarantena: “Fino al 20 febbraio eravamo obbligati a stare in casa, ma ancora potevamo uscire per fare la spesa, dopodiché sono state possibili solo le consegne a domicilio […] Portavamo sempre la mascherina. Proteggevamo gli occhi […] Indossavamo scarpe e vestiti vecchi, in modo da poterli buttare“.

Il manager italiano lancia anche un messaggio di speranza ai connazionali, come sottolinea online Huffingtonpost. “Se posso dare un consiglio, vi suggerisco di stringere un altro po’ i denti […] Se tutto procede come a Wuhan, fra sette-dieci giorni potrete cominciare a vedere uno spiraglio. Poi vi ci vorrà un altro mesetto, ma vedrete calare drasticamente i numeri e vi darete coraggio. Com’è successo a noi”.