La fertilità degli uomini che hanno contratto il nuovo coronavirus Sars-CoV-2 ammalandosi di Covid-19, e che poi ne sono guariti, potrebbe essere a rischio. Malgrado si tratti solamente di un’ipotesi scientifica tutt’altro che consolidata, esisterebbe uno studio, citato da Liberoquotidiano.it, effettuato alcune settimane fa. A pubblicare lo studio è la piattaforma online medRxiv. Un sito che raccoglie contributi di scienziati di varie parti del mondo circa problemi medicali e di salute.

Ricerca svolta in Cina

Si tratta di una ricerca scientifica in attesa di validazione definitiva, condotta in Cina, nell’epicentro del coronavirus: la provincia dello Hubei in cui si trova la megalopoli Wuhan. Occorre prendere queste informazioni con le molle. “Attenzione – è scritto infatti in testa al sito medRxiv.org -: i rapporti preliminari di lavoro non sono stati certificati. Non dovrebbero essere invocati per guidare la pratica clinica o il comportamento relativo alla salute e non dovrebbero essere riportati nei media come informazioni consolidate“.

“Una patogenicità potenziale”

VelvetMag non riporta, infatti, i risultati di tale ricerca come “informazioni consolidate”. Bensì in termini di attenzione che essi generano su un tema sensibile e rilevante come la salute riproduttiva maschile. A condurre lo studio un team del Centro di medicina riproduttiva dell’ospedale Tongji di Wuhan. “A causa della potenziale patogenicità del virus nei tessuti testicolari, i medici dovrebbero prestare attenzione al rischio di lesioni testicolari nei pazienti durante il ricovero – si spiega – e in seguito al follow-up clinico. In particolare dovrebbero fare attenzione tramite una valutazione e un intervento appropriato sulla fertilità dei giovani pazienti”. Il dubbio dei ricercatori è che l’infezione possa determinare una “compromissione dell’omeostasi immunitaria nei testicoli”. Ciò potrebbe causare l’orchite (un’infiammazione dei testicoli), che a sua volta potrebbe ridurre il numero di spermatozoi e forse portare alla sterilità.