Il Coronavirus ci sta togliendo molto: contatto, affetti, la possibilità di uscire, ma soprattutto persone e vite strappate dalla malattia. Se ne va oggi un titano della musica mondiale, Hal Wilner. Il leggendario produttore muore a 64 anni a causa del Coronavirus, dopo essere stato il supervisore musicale del Saturday Night Live fin dal 1981. Ma non solo: Hal Wilner lavorò con i Neville Brothers, all’inizio della sua carriera a metà anni Settanta con l’album “Fire on the Bayou”, Marianne Faithfull, Lou Reed, Laurie Anderson e Lucinda Williams. Partecipò anche a progetti collettivi e concerti tributo a Allen Ginsberg, William Burroughs, Tim Buckley, Randy Newman, Leonard Cohen, Charles Mingus e Nino Rota o alla musica della tradizione marinara e piratesca di “Rogue’s Gallery”. E ancora, lavorò nella raccolta Stay Awake, dove artisti come Natalie Merchant e Michael Stipe dei R.E.M., Sinead O’Connor, Sun Ra, Yma Sumac e Ringo Starr reinterpretarono canzoni della Disney.
Hal Wilner prima di morire aveva dedicato un pensiero a John Prine, sempre ucciso dal Coronavirus
Il 28 marzo Hal Wilner aveva rivelato di essere affetto dal Coronavirus, condividendo su Twitter anche una mappa del contagio estesosi anche in America. Due giorni fa, invece, aveva scritto un tweet di vicinanza verso John Prine, cantautore folk, dedicandogli un pensiero commosso:
Mando amore a John Prine che è in condizioni critiche a causa del COVID-19… John è un gigante della musica. Le sue canzoni sono perfette ed è un artista affascinante. Mando buoni pensieri verso di lui.
Hal Wilner, nello stesso post, avrebbe poi citato un pezzo di una delle canzoni di John Prine:
“Sembro quel vecchio in fondo alla strada che non ti caccia dal suo melo.”