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“Il cinema non si ferma”, un film per ridere sul Coronavirus e donare alla Protezione Civile

“Il mio orgoglio più grande? Non stare fermo, aver ribaltato la situazione per fare qualcosa di concreto, per di più a scopo benefico”. Parola di Daniele Fioretti, cofondatore insieme a Daniele Muscolo della società di produzione cinematografica e televisiva DeltaDue Media srl, impegnata in questi giorni nella realizzazione del progetto benefico “Il cinema non si ferma”. Un’iniziativa innovativa, una sfida irta di difficoltà ma nata dalla voglia di reagire con la creatività, cuore e generosità all’emergenza sanitaria mondiale che stiamo vivendo.

Daniele Fioretti: “Con ‘Il cinema non si ferma’ vogliamo regalare un sorriso e il nostro supporto alla Protezione Civile”

Di cosa si tratta? Di un film a episodi di genere comedy, tutto realizzato usando set casalinghi, smartphone e webcam. Il film si propone di raccontare in modo ironico e divertente sprazzi di vita quotidiana ai tempi del Coronavirus.

Niente operatori sul set: sono gli attori a riprendersi nelle proprie case, diretti da un regista che li guida da remoto, con l’aiuto delle moderne tecnologie per la comunicazione a distanza). E poi oggetti di scena ridotti al minimo, niente compenso per alcuna delle persone coinvolte nel progetto e uno scopo ben preciso: donare i proventi ricavati dalla vendita dei diritti di distribuzione alla Protezione Civile.

Nicolas Vaporidis, Remo Girone, Kaspar Capparoni, Karin Proia, Jane Alexander, sono molti gli attori che hanno già aderito al progetto. Di giorno in giorno sempre più lunga diventa la lista di interpreti, tecnici e maestranze che scelgono di donare il proprio tempo e le proprie competenze per una causa così nobile. Accanto a Deltadue Media Srl, coinvolti nel progetto cono anche il produttore di Coevolutions Marco Perotti, e il produttore Ruggero De Virgiliis, ideatore dell’iniziativa, come ci racconta Daniele Fioretti.

Daniele Fioretti: la nascita del progetto insieme a Ruggero De Virgiliis e Marco Serafini

“Ho conosciuto De Virgiliis un paio di anni fa, grazie all’amico comune Marco Serafini, che tra l’altro è il regista di questo nostro progetto. Un giorno, all’inizio di marzo, quando ancora non era iniziato il periodo di lockdown, Ruggero mi chiamò. Disse di voler condividere con me un’idea folle che gli era venuta. Il progetto era far scrivere a un gruppo di sceneggiatori professionisti delle brevi storie, aventi per soggetto situazioni di vita ai tempi del Coronavirus. Lo scopo? Realizzare un film a episodi a scopo benefico, i cui proventi sarebbero stati donati alla Protezione Civile. Mi sono appassionato all’istante a questa pazza idea di Ruggero, e mi ci sono buttato a capofitto con il mio socio Daniele Muscolo.

Abbiamo subito individuato in Marco Serafini il potenziale regista del progetto. Lui ha trovato interessante e innovativo il progetto e ha accettato immediatamente. Abbiamo quindi iniziato a sondare la disponibilità di un pool di sceneggiatori forti, che fossero in grado di scrivere storie divertenti e ironiche sul periodo così strano che stiamo vivendo. La nostra volontà, confermata e sostenuta con ancora maggior vigore da Serafini, era di usare la commedia per descrivere questa insolita e inattesa situazione di quarantena in cui ci troviamo tutti. La volontà era far ridere le persone, regalare loro un’ora di spensieratezza e una chiave di lettura ironica per tutto quello che sta accadendo”.

“Il cinema non si ferma”, a fine aprile il film girato in casa con i telefonini

Come avete reclutato attori, sceneggiatori, tecnici, e tutte le professionalità che sono essenziali per la creazione di un film?

Innanzitutto ci siamo rivolti ai nostri colleghi, amici e conoscenti: credo sia l’unico modo per poter portare avanti un progetto realizzato in maniera gratuita da parte di tutti. Marco Serafini, ad esempio, ha coinvolto lo sceneggiatore Stefano Piani e Alessandro Molinari, autore di musiche per film che hanno vinto premi internazionali; io e il mio socio abbiamo organizzato tutta la parte tecnica e produttiva, Ruggero si è preso in carico la parte relativa alla produzione, post-produzione e organizzazione.

Insomma, ognuno di noi ha messo sul piatto le proprie conoscenze nei vari settori professionali del mondo del cinema: da subito abbiamo riscontrato grandissimo entusiasmo da parte di colleghi e amici che lavorano in questo mondo, tutti hanno accettato con gioia, comprendendo la natura benefica del progetto, e lo spirito dell’iniziativa.

Ognuno di loro ha deciso di mettere a disposizione il proprio tempo, le proprie competenze e capacità in maniera del tutto gratuita e disinteressata, anzi con grande entusiasmo: il tutto senza a dimenticare che tutte le persone coinvolte ne “Il cinema non si ferma” hanno ovviamente una vita personale e privata da mandare avanti, con tutte le limitazioni e le complicazioni che questa situazione comporta.

“Il cinema non si ferma”, un progetto innovativo e benefico per dimostrare che il cinema è vivo

Quali sono state le tempistiche per mettere insieme un progetto del genere?

Sono rimasto sorpreso dalla velocità con cui tutto si è svolto. Una volta definito il progetto e coinvolti i primi collaboratori, abbiamo riscontrato una sorta di meraviglioso “effetto valanga”: andando avanti con l’iniziativa, sempre più persone sono salite a bordo, e così nel giro di una settimana abbiamo cominciato a ricevere anche i soggetti.

Con la supervisione di Marco Serafini abbiamo corretto, modificato e approvato tali soggetti che sono stati poi subito trasformati in sceneggiature. A mano a mano che cominciavamo ad avere copioni su cui lavorare, abbiamo iniziato a sondare la disponibilità degli attori.

È stato necessario non solo verificare che gli interpreti avessero voglia di lavorare gratis a un progetto benefico, ma anche che avessero in casa le attrezzature tecniche necessarie per le riprese e l’invio dei materiali girati (la connessione internet e simili apparati tecnici). Insomma, anche da questo punto di vista è stato un casting decisamente innovativo!

Daniele Fioretti: “Abbiamo creato un format replicabile anche all’estero”

Pensi che un format di questo tipo potrebbe essere esportato?

Assolutamente sì, qualsiasi paese coinvolto in questa emergenza mondiale potrebbe replicare e personalizzare il format. Quello che stiamo facendo è semplicemente raccontare, in chiave ironica e romanzata, situazioni che in qualche modo tutti stanno vivendo nelle proprie case. Gli sceneggiatori hanno fotografato le situazioni più surreali e le hanno messe su carta.

Una bella soddisfazione…

Decisamente! Il governo mi dice che devo stare a casa e io lo faccio, ma anziché rimanere passivo rispetto a questa situazione, sono orgoglioso di aver trovato il modo per rigirare la situazione e fare qualcosa di concreto.

Il prodotto finito non avrà ovviamente la stessa qualità tecnica di un film realizzato con tutti i crismi di una regolare produzione cinematografica, giusto?

Non abbiamo assolutamente la presunzione o l’idea che quello che stiamo facendo possa essere replicato su un set, o sia qualcosa che possa sostituire il lavoro delle maestranze e dei professionisti che sono la linfa vitale, indispensabile e insostituibile, del meraviglioso mondo del cinema. Ci stiamo semplicemente ingegnando per non rimanere fermi, e per offrire qualcosa di buono e concreto.

Abbiamo accettato di scendere a compromessi dal punto di vista tecnico e artistico, con la consapevolezza che non è lo scopo di questo progetto ottenere una qualità di tipo cinematografico classico per il nostro prodotto. Abbiamo fatto il ragionamento opposto: abbiamo messo le nostre competenze e il nostro know how da professionisti al servizio di qualcosa, ma la speranza è di tornate il prima possibile sui set come li conosciamo.

“Il cinema non si ferma”, prodotto da DeltaDue Media Srl insieme a Coevolutions e Ruggero De Virgiliis

Quando potremo vedere il film finito?

L’idea è di finirlo per la fine del mese. È un prodotto che si sta modificando e sta crescendo giorno dopo giorno, sia in termini di attori che vogliono intervenire, sia in termini di struttura del film. L’idea di base è di realizzare un docufilm formato da 7 episodi; la realtà è che ogni volta che iniziamo le riprese di un nuovo capitolo, ci troviamo davanti una serie di imprevisti e problematiche che non avevamo messo in conto. È un upgrade, continuo di casting e di situazioni.

Una volta confezionato “Il cinema non si ferma” lo venderete a qualche piattaforma per la distribuzione?

Certo, siamo già in contatto con le principali piattaforme e distribuzioni italiane, sia nel settore televisivo che in quello web. Ovviamente non è un prodotto che vedremo in sala, ma non vediamo l’ora che diventi fruibile a tutti. E soprattutto speriamo di poter fare una donazione corposa e consistente alla Protezione Civile!

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