Come evidenziato da alcuni studi, le donne sembrano essere più “resistenti” al Sars-Cov2. Se dal punto di vista del contagio i dati sembrano parlare di una quasi parità fra i due sessi (55% uomini e 45% donne), la mortalità è invece superiore negli uomini (13%) rispetto alle donne (7%), con differenze a seconda delle varie fasce di età.

Perché le donne si ammalano meno degli uomini?

Diverse sono le spiegazioni che potrebbero spiegare questo fenomeno: rispetto agli uomini, ad esempio, le donne sono più longeve, fumano di meno e hanno una minore incidenza di ipertensione e malattie cardiovascolari, che possono a loro volta peggiorare l’esito della COVID-19.

Ma anche le caratteristiche immunitarie, genetiche e ormonali sembrano essere dalla nostra parte. Le donne hanno infatti un sistema immunitario più attivo degli uomini, grazie al quale possono riconoscere più rapidamente i virus e attivare una risposta efficace al loro attacco.


Molti geni che regolano il sistema immunitario dipendono dal cromosoma X e noi donne, avendone due (XX), potremmo essere più forti dal punto di vista immunitario. È noto anche che gli estrogeni, gli ormoni femminili, aumentano le risposte antivirali del sistema immunitario, proteggendo maggiormente le donne.

La presenza di estrogeni potrebbe spiegare anche perché le donne in genere sono più resilienti e riescono a far fronte allo stress in modo più funzionale rispetto agli uomini. Come stanno dimostrando ora, in cui si trovano a dover gestire casa, figli e smartworking. Purtroppo, però, non sono invincibili. Per alcune di loro infatti la casa non è un posto sicuro,
come dimostrano i dati dell’OMS, secondo i quali la violenza sulle donne è triplicata durante l’emergenza del COVID-19 rispetto all’anno scorso.

 

Dottoressa Daniela Galliano