La task force anticoronavirus nominata dal governo Conte e guidata dal top manager Vittorio Colao lavora a due obiettivi. In primo luogo lo sviluppo di una app per gestire le autocertificazioni e geolocalizzare i cittadini, monitorando gli spostamenti di chi è risultato positivo al Sars-Cov-2. In secondo luogo un calendario di allentamento delle restrizioni scaglionato in base alle fasce d’età degli italiani.

La app: come funziona

“La fase 2 sarà molto più articolata, con una batteria ulteriore di strumenti, una app sui contagi. Gli italiani che lo vorranno potranno essere tracciati nelle loro relazioni”, aveva anticipato Colao nei giorni scorsi. Oltre a sostituire l’autocertificazione cartacea, l’applicazione – che sarà scaricabile da un sito del governo e sarà disponibile sia per iOS sia per Android – dovrebbe infatti consentire la geolocalizzazione dei cittadini. L’idea è di poterla utilizzare per i tracciamenti, come già oggi avviene in Corea, per monitorare con precisione la diffusione del virus.

Monitoraggio degli spostamenti

La app, secondo quanto scrive Il Messaggero, avrà anche un sistema di allerta per segnalare gli spostamenti, specie di individui soggetti a restrizioni – e risultati quindi positivi al virus – ricostruendo tutti i contatti avuti. Ancora da capire, invece, se avrà un ruolo, alla fine del lockdown, anche nella gestione e nel controllo del flusso di persone sui mezzi pubblici e nei locali pubblici più affollati.

Da maggio fuori casa, a scaglioni

Al vaglio degli esperti ci sono anche le modalità per l’allentamento delle misure restrittive. Se per le aziende un nuovo step di riaperture potrebbe scattare già il 20 aprile, per i cittadini la data chiave resta al momento il 4 maggio. Ma non per tutti. Il ritorno alla normalità, è l’ipotesi sul tavolo, avverrà infatti per fasce d’età. Prima i più giovani, la platea meno a rischio, poi via via tutti gli altri. Gli ultimi a uscire di casa saranno gli anziani.