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Coronavirus, tamponi e test sierologici: le nostre armi per battere Il Covid-19

A ormai quasi due mesi dal primo caso ufficiale in Italia di malato di Covid-19 – la patologia causata dal nuovo coronavirus Sars-CoV2 ormai divenuta pandemia mondiale – è sempre più pressante la necessità di eseguire più test e tamponi possibile sulla popolazione. Significherebbe riuscire a intervenire prima e meglio sui malati. Ma anche a individuare un numero più alto di contagiati, isolandoli ed evitando il propagarsi del virus ad altri. E a verificare la presenza di anticorpi formatisi nell’organismo di chi è già venuto a contatto col virus.

Di seguito indichiamo alcune informazioni scientifiche di base, pubblicamente fornite online dall’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma.

A cosa servono i tamponi

Inizialmente era disponibile solo il tampone faringeo. Successivamente sono stati realizzati test sierologici (sulla fase liquida del sangue) per la ricerca degli anticorpi diretti contro il Sars-Cov2. Il tampone faringeo o naso-faringeo, serve per diagnosticare la presenza del virus nell’organismo e quindi l’infezione in corso.

A cosa servono i test sierologici

I test sierologici, invece, servono per capire se una persona è già entrata in contatto con il virus, dunque se ha sviluppato gli anticorpi. E se quindi possiede le difese immunitarie in grado di proteggerla in caso di nuovo contatto. Al momento non è possibile sapere quanto duri questa immunità protettiva, se per tutta la vita, per anni o per mesi.

Come si fa il tampone

Il tampone è un esame rapido e indolore. Lo si effettua inserendo un bastoncino con una sorta di cotton fioc in cima nella bocca della persona (tampone faringeo) oppure nel naso (tampone naso-faringeo). Il test è semplice ma non può essere fatto da chiunque. Deve essere eseguito da personale sanitario addestrato e protetto da mascherina, guanti, occhiali e camice monouso. Questa – la messa a rischio di personale sanitario – è anche una delle ragioni per cui, aggiungiamo noi, è più complicato di quanto possa sembrare eseguire il tampone su tutti i potenziali pazienti, asintomatici compresi. Nella maggior parte dei casi, a oggi, il tampone è fatto ad adulti o bambini che manifestano sintomi del Covid-19. I tamponi vengono inviati a un laboratorio specializzato. Il laboratorio conferma o meno se il virus è presente nel faringe per mezzo di test molecolari.

Come si fa il test sierologico

Il test sierologico per il nuovo coronavirus si esegue sul sangue che viene raccolto con un normale prelievo. Per alcuni test rapidi già disponibili – ma solo per le Autorità Sanitarie, il singolo cittadino non potrà acquistarli in farmacia – è sufficiente una goccia di sangue ottenuta dal polpastrello di un dito della mano. In realtà molti test sierologici per il Sars-CoV2 sono ancora in fase di sperimentazione. In ogni caso i test sierologici non sostituiscono il test molecolare fatto sul tampone. Soltanto quello dimostra la presenza o meno di materiale genetico virale e quindi può dare conferma dell’infezione in corso.

Il tampone naso-faringeo in alcuni casi è praticato alle persone in auto

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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