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Marco Serafini, “Il cinema non si ferma”: un film girato a casa degli attori [INTERVISTA ESCLUSIVA]

E pensare che in questi giorni avrebbe dovuto essere in Inghilterra, impegnato con le riprese di un nuovo film. “Sono rimasto bloccato a Monaco di Baviera, dove avevo una riunione con sceneggiatori e produttori. E adesso non posso neanche tornare nella mia Bracciano”. Il regista Marco Serafini (famoso soprattutto per aver diretto la famosa serie televisiva ‘Rex’) ci parla al telefono con voce calma e un tono sereno e rassicurante: la vita va avanti, e bisogna cercare di rimanere sereni e concentrati.

È Marco Serafini il regista dell’innovativo e benefico progetto “Il cinema non si ferma”

E così il cineasta nato in Lussemburgo ma italiano di origine, che dal 1989 ha scelto la cittadina lacustre vicino a Roma come sua dimora, ha scelto con orgoglio ed entusiasmo di essere il regista dell’innovativo progetto “Il cinema non si ferma”. Si tratta di un film a episodi che usa i toni della commedia per mettere in scena momenti di quotidianità ai tempi del Coronavirus: dalle difficoltà di stampare il modulo per l’autocertificazione più recente, alle situazioni bizzarre che nascono dalla convivenza forzata, fino alle esilaranti conseguenze di comportamenti ipocondriaci.

La particolarità del progetto? È tutto girato con telefonini e webcam, usando gli appartamenti degli attori come set, e gli interpreti come video operatori di sé stessi. Il tutto allo scopo di donare i proventi derivati dalla distribuzione alla Protezione Civile: un film cui tutti (attori, tecnici, addetti alla comunicazione tradizionale e social) hanno partecipato pro bono, regalando il proprio tempo e le proprie competenze per un fine benefico.

Jane Alexander, Ignazio Oliva, Kaspar Capparoni, Nicolas Vaporidis, Remo Girone, Karin Proia, Augusto Zucchi, Paola Lavini e molti altri, sono gli attori che hanno accettato di farsi dirigere da remoto pur di far parte di un progetto con un fine così nobile. Già, perché non potendo essere presente fisicamente sul set, il regista svolge il suo lavoro da casa, attraverso sistemi di video-conferenza.

Marco Serafini: “Dirigere troupe e attori da remoto? Una sfida esaltante”

Come stanno andando le riprese?

Bene, molto bene, soprattutto se consideriamo il fatto che per tutti noi è un’esperienza nuova. I nostri set sono del tutto insoliti: quelli che di norma sono luoghi affollati di tante professionalità diverse, nel nostro caso sono popolati soltanto delle persone fisicamente presenti in un appartamento o in una casa. Cerchiamo di dare a tutte le persone che girano (gli attori e coloro che vivono con loro e ci danno una mano, come mogli, mariti e figli, ad esempio) le indicazioni tecniche per fare le riprese con i telefonini: ci colleghiamo via skype, o usando altri sistemi di videoconferenza, e con loro facciamo prove, sopralluoghi e riprese vere e proprie delle varie scene.

La sera, quando abbiamo registrato una ventina di minuti (proprio come accade sui set normali), un nostro tecnico (usando un software speciale) preleva dai loro telefonini il materiale girato e lo porta sul server generale gestito dai montatori.

“Il cinema non si ferma”, gli attori si auto-riprendono con telefonini e webcam

Insomma, un procedimento complicato, che richiede grande coordinamento e organizzazione…

Sì, è tutto molto complesso anche perché ogni due o tre giorni cambiamo set. Andiamo in case che non conosciamo o abbiamo visto brevemente, da remoto, prima dell’inizio delle riprese. Io poi non conosco tutti gli attori di persona, e (cosa ancor più complicata) dobbiamo coordinarci a distanza: io lavoro da Monaco, il direttore della fotografia Daniele Muscolo è in collegamento video da Roma, gli attori sono sparsi in tutta Italia (uno è a Roma, un altro a Milano, un altro ancora a Verona) e i montatori sono uno in Lombardia e l’altro nel Lazio. Ogni giorno ci mettiamo in collegamento tutti da luoghi diversi, è una nuova esperienza e cerchiamo di gestirla al meglio.

Sei soddisfatto della qualità del prodotto che state ottenendo?

È la prima volta che si fa un progetto del genere, e ovviamente la qualità non può essere di tipo hollywoodiano, ma abbiamo già girato tre episodi in queste settimane e siamo contenti. Il risultato che abbiamo ottenuto è bellissimo, la qualità è buona per quello che si può fare: infatti bisogna anche considerare che non tutti gli attori hanno telefonini di ultima generazione, ci sono quelli che hanno apparecchi vecchi di dieci anni, altri hanno modelli diversi. La qualità che otteniamo dipende molto proprio dai telefonini usati.

“Il cinema non si ferma”, il film benefico che vedremo alla fine di aprile

Che reazione hai avuto quando ti hanno presentato l’idea per questo progetto?

Mi sono subito entusiasmato molto. Stavo per iniziare due film in Inghilterra quando tutto è stato bloccato: un giorno i produttori della DeltaDue Media Srl, Daniele Fioretti e Daniele Muscolo, mi hanno chiamato per presentarmi il progetto. Insieme abbiamo deciso come costruirlo, e per me è qualcosa di fantastico: nonostante questi tempi così incerti e inquieti, posso girare, fare riprese, non devo pensare al virus, sono a casa a Monaco, nel mio ufficio, e mi tengo impegnato con quello che amo fare. Spero soltanto di poter tornare in Italia appena tutto sarà finito.

Che tipo di messaggio speri arriverà al pubblico che vedrà il vostro film?

“Il cinema non si ferma” è composto da storie comiche sulle situazioni strane che accadono nelle nostre case in questi giorni: credo sia un progetto divertente e realistico, fa vedere realmente ciò che stiamo vivendo e affrontando, cioè le file al supermercato, la vita sociale inesistente, le città deserte, le difficoltà della convivenza e altri sprazzi di vita quotidiana. Usiamo la commedia per far ridere e intrattenere. Penso che quando tutto sarà finito in pochi vorranno vedere un film drammatico, ma preferiranno rivedere, con uno sguardo divertito, le cose comiche che succedono in questi giorni.

Quando sarà possibile vedere il film finito?

Le riprese dovrebbero terminare tra due settimane, siamo già in moviola: stiamo cercando di completare il film per la fine di aprile. Penso che saremo pronti a uscire a fine mese, dopo ave portato a termine tutte le canoniche operazioni di post-produzione.

Marco Serafini: “Non sarà facile tornare alla normalità per noi che lavoriamo nel mondo del cinema”

Secondo te, come cambierà il mondo del cinema quando tutto rientrerà nella normalità?

Tutti speriamo che le cose torneranno ad essere come erano prima. Noi addetti ai lavori stiamo già parlando con istituzioni e sindacati per capire come dovremo fare, già da quest’anno, per ricominciare a girare i film. Le troupe dovranno essere controllate, tutti dovranno fare i tamponi. Mi chiedo se potremo tornare subito a girare film romantici, in cui gli attori si baciano e hanno contatti ravvicinati.

Il cinema è complicato: quando giriamo in un appartamento, ad esempio, ci troviamo ad essere parecchi in uno spazio ristretto. Dovremo inventarci situazioni di lavoro ben diverse da quelle cui siamo abituati. Ci saranno controlli ben più precisi. I set andranno sanificati e igienizzati in conformità con le norme dettate dall’emergenza; il catering dovrà essere super controllato. La distanza di sicurezza andrà mantenuta in ogni circostanza e anche i viaggi saranno complicati. In questo momento c’è un po’ di confusione, ma speriamo di trovare una soluzione per ripartire il più presto possibile: siamo liberi professionisti, artisti, e non abbiamo tutele di alcun tipo.

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