La cancelliera della Germania Angela Merkel ha spiegato con perizia scientifica e perfetta chiarezza espositiva, in una manciata di minuti, l’impatto che il Coronavirus potrebbe avere sul sistema sanitario tedesco.

Commenti entusiasti in Rete

Le sue parole hanno fatto il giro del mondo riempiendo di ammirazione gli utenti dei social, anche italiani, “impazziti” per l’autorevolezza di una donna che è il politico forse più potente in assoluto in Europa. E, hanno pensato molti, “se lo merita”. “Vorrei essere governato dalla Merkel” è uno dei commenti più diffusi in Rete.

Una laurea e un dottorato

Perché tutto questo? Dietro la capacità di Merkel di intervenire in modo appropriato sulle complesse questioni che medico-sco, è emerso lo spessore scientifico della leader tedesca. La Cancelliera, 66 anni il prossimo 17 luglio, ha una laurea in fisica (conseguita nel 1978 all’Università di Lipsia) e un dottorato in chimica quantistica.

Lockdown in via di superamento

Ha spiegato il motivo che l’ha spinta a ridurre, seppur “lentamente e gradualmente”, le misure di lockdown. Tanto che dai prossimo giorni alcuni negozi nel Paese riapriranno ma senz’altro dal 4 maggio i ragazzi torneranno a scuola, sebbene con qualche limitazione. In Italia ormai della scuole se ne riparla a settembre.

“Serve prudenza”

La Germania, che marcia al ritmo di mezzo milione di tamponi a settimana, ha registrato finora oltre 132mila contagi da coronavirus. Eppure fra pochi giorni riapriranno alcuni negozi, mentre dal 4 maggio i ragazzi torneranno a scuola. In Italia ormai l’anno scolastico è saltato, se ne riparla a settembre. “Abbiamo raggiunto un successo intermedio e fragile – ha detto Merkel -. Sarebbe sbagliato velocizzare i tempi, dovremo convivere con il virus finché non ci saranno i vaccini. E per questo abbiamo elaborato dei modelli di osservazione”.

Il rischio di uno shock sanitario

“Ora siamo più o meno al fattore di riproduzione 1 – ha spiegato –, il che significa che una persona ne contagia un’altra. Un valore medio. Se dovessimo però arrivare alla situazione in cui ognuno di noi contagia 1,1 persone, raggiungeremmo a ottobre la capacità di posti di terapia intensiva del nostro sistema sanitario. Se il valore diventerà 1,2 – e cioè ciascuno contagia solo un 20% in più, e dunque che su 5 persone una ne infetta 2 e il resto una sola – raggiungeremmo i limiti del sistema sanitario a luglio. Se il valore diventasse 1,3 – che non è comunque tanto, visto che alle spalle abbiamo una situazione in cui si contagiavano 4-5 persone a testa – il sistema sanitario toccherebbe i suoi limiti già a giugno” ha precisato.