Era il 2000 quando usciva nelle sale Il Gladiatore, capolavoro cinematografico diretto da Ridley Scott e magistralmente interpretato da Russell Crowe. Un successo straordinario che, a vent’anni di distanza dalla sua uscita, continua a far parlare di sé. Merito, soprattutto, di Crowe che, in una recente intervista rilasciata al magazine britannico Empire, ha raccontato a Martyn Palmer alcuni curiosi retroscena sulla pellicola. L’attore si è concentrato, in particolar modo, sui diversi cambiamenti che la sceneggiatura ha registrato prima dell’inizio delle riprese. Uno fra tutti: il destino finale del protagonista, Massimo Decimo Meridio.

Il Gladiatore: il finale originale

Stando a quanto dichiarato da Russell Crowe, infatti, nella sceneggiatura originale de Il Gladiatore era stato ipotizzato un finale decisamente diverso. Massimo Decimo Meridio, il protagonista, sarebbe dovuto sopravvivere. A poche settimane dall’inizio delle riprese, però, il regista e l’attore hanno convenuto che era una conclusione che doveva necessariamente essere cambiata. «Quel discorso ‘Il mio nome è Massimo Decimo Meridio…’ è praticamente il biglietto d’addio di un suicida», ha raccontato Crowe. «Ricordo Ridley venire da me sul set e dirmi ‘Guarda, per come è delineata la storia non vedo come tu possa vivere».

Il racconto di Russell Crowe

Russell Crowe ha poi continuato a riportare le parole di Ridley Scott, regista de Il Gladiatore. «Il personaggio è focalizzato su un atto di pura vendetta per sua moglie e suo figlio e una volta che l’ha compiuta, cosa fa?», gli chiedeva il regista. E l’attore amava rispondere scherzando: «Chiedevo ‘Sì, che fa dopo Massimo? Finisce ad aprire una fottuta pizzeria vicino al Colosseo?’. Lui ha un solo proposito, incontrare sua moglie nell’aldilà e chiederle scusa per non essere stato là per lei», ha aggiunto. E non è stato questo l’unico cambiamento che il film ha subito. Il nome del protagonista, ad esempio, nelle intenzioni originali avrebbe dovuto essere Narciso. «Gli ho spiegato che non aveva senso. Faceva pensare al narcisismo, e a nessuno sarebbe interessato nulla di un personaggio che si chiamava così», ha raccontato l’attore.