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Stress da quarantena? Le piante hanno un potere terapeutico…

La “quarantena” forzata in casa – il periodo di isolamento imposto a tutti noi dalle misure di contenimento del coronavirus fino al prossimo 4 maggio – può farci scoprire nuove passioni. O riemergere quelle più sopite.

Chi ha in casa, sul balcone, in giardino o all’interno del proprio appartamento delle piante sta riscoprendo il loro potere terapeutico. Secondo gli esperti, la cura dell’orto, del giardino, anche di un balcone (la foto in alto è tratta dal profilo Twitter di @robertodp1958) stimola la capacità di prendersi cura di qualcosa che cresce. Ciò dà una intensa soddisfazione quando si vedono sbocciare un fiore o si gusta un frutto o un ortaggio coltivato con le proprie mani.

Non c’è niente di più gratificante che maneggiare e ammirare il prodotto della nostra fatica e del nostro impegno. Questo risolleva l’umore, ci fa sentire felici ed accresce la nostra autostima. Le piante di cui prendersi cura sono infinite. Se in casa lo spazio è poco, ma non vogliamo rinunciare al verde, possiamo optare per un bonsai. Questi piccoli alberi sono estremamente delicati e richiedono molta attenzione. Occuparsene aiuta a ritrovare la concentrazione. Ci fa sentire utili e allontana in noi stress e ansia, donandoci pace e serenità.

Il davanzale delle finestre, poi, è perfetto per coltivare erbe aromatiche e fiori. Non c’è che l’imbarazzo della scelta. Rosmarino, maggiorana, salvia, timo, basilico sono profumati, ornamentali e alleati della buona cucina. Tutto troppo verde? Anche in questo caso la soluzione è semplice, quanto efficace: una pianta di peperoncino sarà l’ideale per colorare il davanzale e migliorare il nostro benessere, grazie alle sue proprietà antinfiammatorie. Non solo bello da vedere, dunque: il peperoncino è utilissimo per stimolare il metabolismo e diminuire il senso di fame. Ed è anche un prezioso alleato per rimettersi in forma in vista della bella stagione.

 

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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