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Coronavirus: 150 attori italiani chiedono un nuovo contratto contro la crisi

Il mondo del cinema non ci sta. Le norme di sicurezza imposte dal Decreto del Consiglio dei Ministri per limitare il contagio del Coronavirus hanno messo in ginocchio l’intera industria cinematografica. Con importanti ripercussioni sulle produzioni, sugli addetti ai lavori e, tra questi, anche sugli attori. È proprio da quest’ultima categoria che si è innalzato un grido di protesta che ha trovato la sua espressione concreta in un documento nato su Facebook, attraverso il gruppo L’attore Visibile. Si tratta, nello specifico, di un appello che ha raccolto 150 firmatari tra attori e attrici e indirizzato al Sindacato Lavoratori della Comunicazione.

Coronavirus, l’appello degli attori

150 tra attori e attrici per tentare di arginare l’emergenza Coronavirus. L’idea dei firmatari è quella di rifondare il Sindacato Attori Italiani, con il fine ultimo di stipulare un nuovo contratto nazionale che abbracci gli addetti ai lavori di questa categoria. Tra le firme più note quelle di Vittoria Puccini, Paola Cortellesi, Giovanna Mezzogiorno, Pier Francesco Favino, Alessandro Preziosi, Stefano Accorsi, Luca Zingaretti, Giuseppe Fiorello, Lino Guanciale, Luisa Ranieri e tanti altri volti di spicco del panorama cinematografico italiano. Un’iniziativa che ha raccolto grande consenso: il gruppo Facebook conta, ad oggi, circa 5mila iscritti in una sola settimana. Un segnale forte da parte del mondo cinematografico che ben mette in luce il desiderio di creare un fronte unitario per la stipula di un contratto nazionale di categoria per l’audiovisivo e creare le condizioni per la rinegoziazione di quello per lo spettacolo dal vivo.

I 13 punti del documento

Di seguito, i 13 punti di cui si compone il documento firmato da una nutrita schiera di attori italiani per contrastare la crisi dovuta al Coronavirus. Si tratta delle richieste che i firmatari hanno rivolto al Sindacato Lavoratori della Comunicazione.

  1. Un nostro rappresentante con delega alla negoziazione con le parti sociali (ANICA, APA, Governo) che attui il nostro programma.
  2. Costituzione immediata dal disavanzo ex ENPALS di un Fondo di emergenza destinato esclusivamente agli artisti in gravi difficoltà, utilizzabile per emergenza Coronavirus.
  3. Introduzione Retribuzione minima anche per audiovisivo.
  4. Copertura assicurativa per tutto il periodo in cui si è sotto contratto, e non solo per i giorni in cui si è fisicamente sul set.
  5. Diritti di immagine e diritti connessi: product placement, retribuzione dei diritti di replica, diritti da social media etc. (da non confondersi con quelli di interpretazione; si parla qui, per intendersi, di quei diritti che in pubblicità vengono riconosciuti se si vuole riutilizzare lo spot anche in un periodo successivo a quello concordato).
  6. Indennità di disponibilità.
  7. Contribuzione. Riunificazione della contribuzione per chi ha secondi lavori fuori dallo spettacolo.
  8. Pensione. Revisione parametri contributivi e previdenziali. Restituzione della contribuzione infruttifera che non può dar luogo alla pensione, aumentata del 10%.
  9. Disoccupazione. Revisione dei parametri minimi per accesso all’assegno di disoccupazione per l’audiovisivo.
  10. Termini di pagamento e strumenti di tutela nei confronti delle produzioni nel caso di mancato pagamento nei termini concordati.
  11. Istituzione di Organo di Controllo sulla ripartizione dei fondi destinati alle imprese di spettacolo. Revoca del contributo FUS alle aziende che non applicano il CCNL.
  12. Obbligo per le imprese e i teatri destinatari di fondi pubblici di pagare “immediatamente” quanto dovuto a tutti gli artisti.
  13. Istituzione di un premio di categoria del sindacato (PREMIO SAI) votato da tutti gli attori scritti.
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