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Coronavirus, dall’Europa ok al Recovery Fund chiesto dall’Italia

Tutti e 27 i Paesi (dell’Unione europea, ndr.) hanno accettato il Recovery Fund“. Così il premier Giuseppe Conte ha stasera 23 aprile reso noto agli italiani in un breve videomessaggio su Facebook l’esito del Consiglio europeo.

Il Recovery Fund è “un fondo per la ripresa con titoli comuni europei – ha spiegato Giuseppe Conte -. Andrà a finanziare tutti i Paesi più colpiti (dall’emergenza coronavirus, ndr.) fra cui l’Italia ma non solo”.

Si tratta, dice ancora il premier, di una svolta importante per ché “è passato il principio che si tratta di uno strumento urgente e necessario”. Nei giorni scorsi la lettera dell’Italia siglata da altri 8 Paesi europei per chiedere all’Unione lo strumento del Recovery Fund “è stata importante perché [il recovery fund] era uno strumento impensabile fino ad adesso e renderà la risposta europea più solida, più coordinata e più efficace”.

E poi su Facebook il presidente del Consiglio ha scritto che “la Commissione lavorerà in questi giorni per presentare già il prossimo 6 maggio un Recovery Fund. Dovrà essere di ampiezza adeguata e dovrà consentire soprattutto ai Paesi più colpiti di proteggere il proprio tessuto socio-economico”.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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