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Coronavirus, Whatsapp lancia gli sticker per esprimere le reazioni alla quarantena

WhatsApp allarga la sua selezione di stickers, gli adesivi virtuali, per l’emergenza coronavirus. I nuovi adesivi sono già disponibili all’interno dell’app di messaggistica e aiuteranno gli utenti ad esprimere le reazioni durante questo periodo di quarantena.

Si chiama così – Insieme a Casa -, il nuovo pacchetto di stickers che l’app di messaggistica di proprietà di Mark Zuckerberg ha introdotto nell’elenco di quelle che si possono utilizzare nelle chat con i propri contatti.

I nuovi adesivi sono stati realizzati con la collaborazione dell’Oms, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, e sono pensati per esprimere vicinanza e affetto, anche in chat, in occasione dell’emergenza coronavirus. I nuovi stickers sono già disponibili su WhatsApp.

C’è lo sticker con la tazza e la scritta “io resto a casa”, quello con il medico con il mantello di Superman, quello che recita “sei il mio eroe”, quello che invita a fare esercizio fisico anche a casa e l’adesivo per ricordare di lavare le mani con il sapone più spesso possibile.

L’intento di questi nuovi adesivi è quello di dare la possibilità di esprimere, tramite gli ormai onnipresenti adesivi, il proprio “sentiment”. Ma anche la propria vicinanza verso chi si trova in difficoltà in questo momento di emergenza sanitaria e quarantena. Al tempo stesso si tratta di un nuovo modo di ringraziare tutti i lavoratori in prima linea per il grande lavoro di questi giorni.

Dopo le videochiamate con 8 partecipanti l’app di messaggistica di Zuckerberg rilascia quindi un ulteriore contributo. Simbolico questa volta. Per ribadire anche nelle chat la lotta al coronavirus.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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