News

Aumentano i casi di sindrome di Kawasaki nei bambini: ipotesi legame col Covid-19

Esiste un possibile legame, per quanto riguarda i bambini, tra il nuovo coronavirus e la malattia di Kawasaki? Se ne discute nella comunità scientifica e fra i medici in questi giorni.

La sindrome di Kawasaki è una patologia che colpisce i più piccoli. In modo particolare i bambini sotto i cinque anni di età. La malattia causa un’infiammazione dei vasi sanguigni. Al momento non vi è alcuna certezza scientifica sui legami fra questa patologia e il Sars-Cov-2, tuttavia ne hanno parlato i medici del dipartimento di Pediatria dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.

Ciò perché essi hanno registrato un aumento dei casi di sindrome di Kawasaki tra i bambini della zona: nell’ultimo mese questo livello ha raggiunto lo stesso numero di casi degli ultimi tre anni. In trenta giorni, dunque, i casi di tre interi anni. Cifre che destano preoccupazione.

Da alcune settimane, del resto, non solo in Italia ma anche negli ospedali del Regno Unito, della Spagna, degli Stati Uniti e di altri paesi ancora, giungono dati circa anomali aumenti dei ricoveri di bambini con sindromi infiammatorie quali le vasculiti. Generalmente piuttosto rare e riguardanti i vasi sanguigni. Come, appunto, la sindrome di Kawasaki.

Secondo quanto sottolinea ilPost, il sistema sanitario britannico (NHS) ha diffuso una nota ai pediatri per invitarli a non sottovalutare i sintomi che, nei bambini, potrebbero indicare queste sindromi. Ma la stessa cosa l’hanno fatta i pediatri italiani, attraverso la Società italiana di pediatria. La maggiore attenzione è richiesta proprio per raccogliere più informazioni possibile. A oggi, infatti, non esiste una conferma di possibili legami fra queste sindromi infiammatorie e il Covid-19.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

Pulsante per tornare all'inizio