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Coronavirus fase 2: riapertura del 4 maggio, cosa cambia in città

Ultimo fine settimana di lockdown in Italia. Da lunedì 4 maggio – dopo 55 giorni di “quarantena” e misure di contenimento restrittive della libertà personale e sociale – scatta la fase 2 con le prime, graduali, riaperture. Saranno 4,4 milioni gli italiani a tornare al lavoro, mentre 2,7 milioni resteranno ancora a casa. La ripresa, però, non è esente da paradossi: in attività torneranno, infatti, soprattutto i cinquantenni, rispetto ai giovani, in prevalenza nel Nord Italia. Ossia l’area più esposta al contagio da Covid-19. Lo rilevano i consulenti del lavoro.

A Roma bus e metro fino alle 23.30, esercizi commerciali aperti fino alle 21.30 ma cibo da asporto (take away) e consegne a domicilio (delivery) anche oltre questo orario.

L’80% dei dipendenti capitolini lavorerà da casa, in “smart working”, il “lavoro intelligente”, ammesso che sia tale. C’è infatti chi sostiene che i tempi del lavoro da casa si dilatano, perciò si finisce col lavorare di più. In queste ore a ridosso del Primo Maggio, festa del Lavoro, il segretario della Cgil, Maurizio Landini, invoca un contratto per chi lavora da casa con tutele ad hoc, considerato che la modalità smart working probabilmente sarà sempre più diffusa.

Le stazioni, i bar e i locali (questi ultimi non riaprono adesso se non in modalità “take away”) saranno “sorvegliati speciali” da parte delle forze dell’ordine. Droni sorvoleranno i parchi che iniziano a riaprire i cancelli, prime fra tutte Villa Borghese e Villa Pamphilj. A Roma chi salirà sui mezzi pubblici dovrà indossare la mascherina. Troverà, sui bus, una capienza di posti ridotta alla metà del normale, affinché siano garantite le misure di distanziamento. Nelle stazioni ferroviarie ci saranno dispenser per il gel igienizzante.

Nei locali che riapriranno scatterà l’obbligo – per i clienti e per il personale – di indossare guanti e mascherine. Di mantenere il distanziamento, di usare il gel igienizzante. Vietato il consumo sul posto in bar, pub, ristoranti, rosticcerie, friggitorie, gelaterie, pasticcerie, pizzerie al taglio, paninoteche, yogurterie, piadinerie. Queste tipologie di locali dovranno attenersi a norme per la produzione, il confezionamento e la vendita di cibo e bevande da asporto.

Il Comune di Roma agevolerà inoltre la mobilità alternativa come car-scooter e bike sharing e le due ruote, con l’allestimento da parte del Campidoglio di 150 chilometri di corsie per bici. Il tutto per allentare la pressione sul traffico. Anche in questo senso il Campidoglio ha disposto l’apertura delle Ztl fino la 31 maggio. Sia Roma che Napoli valutano contributi ai cittadini per il pagamento degli affitti.

A Milano riapertura parziale della città. Le zone a traffico limitato, Area B e Area C, rimarranno sospese. Lo ha stabilito il sindaco, Giuseppe Sala. L’ordinanza prevede di prolungare la sospensione delle due Ztl, quella del centro città, Area C, e quella che coinvolge quasi tutta Milano, Area B, fino al 31 maggio. Il provvedimento del Comune riguarda anche la sosta che rimane “libera e gratuita” fino al 31 maggio, “negli spazi di sosta riservati ai residenti, le cosiddette strisce gialle, e negli spazi di sosta a pagamento, le strisce blu, su tutto il territorio cittadino”.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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