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I Soldi Spicci: «Pechino Express ? Io ero contrario, ma alla fine…» [INTERVISTA ESCLUSIVA]

La fame di sperimentare e conoscere altre realtà artistiche li ha portati sul palco di Colorado e sul grande schermo con il loro primo film ‘La fuitina sbagliata’, uscito nelle sale cinematografiche nell’Ottobre del 2018. Loro sono Annandrea Vitrano e Claudio Casisa, in arte ‘I Soldi Spicci’, duo di giovani comici siciliani.

Il pubblico li ha amati fin dall’inizio. Fin dai loro primi sketch pubblicati sulla loro pagina social ufficiale. Ma altrettanto seguiti nella loro ultima ed entusiasmante avventura a ‘Pechino Express’, nelle vesti della coppia soprannominata i Palermitani. Condividono tutto: lavoro, passioni e non solo! Annandrea e Claudio nella vita privata sono anche una coppia affiatata e se vi state chiedendo come trascorrono la quarantena, beh! Preparatevi a grandi risate.

In esclusiva per Velvet Mag, intervista a Claudio Casisa e Annandrea Vitrano. Il duo satirico, meglio conosciuto come I Soldi Spicci

Dunque, andiamo per ordine: teatro, Colorado, web e poi il debutto al cinema. Se ci fosse la possibilità di scegliere un programma televisivo, quale vorreste condurre e perché?

Annandrea: In realtà non ci sono programmi adatti in questo momento storico della televisione a cui mi piacerebbe personalmente far parte, o comunque condurre. Se dovessi scegliere, forse lo ‘Zecchino d’Oro’. Sarebbe la cosa più carina che mi divertirebbe tanto.

Claudio: Beh, Sanremo credo sia rimasto uno dei pochi programmi tv che, una volta condotto, ti possa realmente cambiare un po’ la vita. Gli altri programmi credo meno, anche se Striscia la Notizia non sarebbe male.

Una coppia come voi in un tg satirico come Striscia la Notizia, non sarebbe poi così male come idea…

Claudio: Allora aspettiamo che Antonio Ricci ci chiami. E forse, perché no! Ce la tiriamo e poi accettiamo. Non bisogna mai accettare subito! (ride, ndr) Anche se, pensandoci bene, mi piacerebbe fare molto 4 Ristoranti. Cosa vuoi di più! È il programma più bello perché viaggi e mangi.

Annandrea Vitrano: «Il primo passo? Senza dubbio io!»

Oltre ad esser colleghi nel lavoro, siete anche ufficialmente una coppia. Non a caso la prima scintilla è nata proprio sul palco di un teatro. Ma chi è stato tra i due a fare il primo passo?

Annandrea: Io! Senza dubbio io, perché per lui ero solo la sua amica. Eravamo a scuola di teatro e ho sentito una certa attrazione e un certo fascino. Non so come e perché, ma ho provato questa sensazione strana. Diciamo che sono stata io ha scrivergli. Cercavo, in un modo o nell’altro, di fargli capire che c’ero. Della serie «Sono qui». Ovviamente lui faceva il prezioso.

Claudio: Certo! Perché io devo essere fedele alla mia filosofia. È da una vita si dice sempre che il primo passo lo deve fare l’uomo, anche se non so chi l’abbia detta questa cosa. Non so chi l’ha scritta. Dov’è? Le testimonianze di colui che dice che deve essere l’uomo a fare il primo posso, dove si trovano? Da nessuna parte! Quindi è toccato a lei fare il primo passo. Detto ciò, uomini! Facciamo fare il primo passo alle donne. Basta! Sono duemila anni che ci facciamo avanti noi col cavallo come il classico principe… ora basta!

Siete amati e seguiti da un vasto pubblico che non può fare a meno di guardare i vostri sketch pubblicati sui social. Come nasce l’idea di mettere in scena una clip? Pura fantasia, o le storie che raccontate nei video prendono ispirazione dalla vostra vita coniugale?

Claudio: In realtà le cose un po’ si mescolano, anche se partiamo da episodi che avvengono nella realtà. Infatti capita che mentre si litiga, ad un certo punto ci fermiamo e diciamo: «Aspetta aspetta! Forse questo è un video carino che si può realizzare». Poi chiaramente, in fase di scrittura magari un po’ lo esageriamo e lo arricchiamo. Resta il fatto che il punto di partenza è sempre la realtà e le cose che ci accadono.

Scegliere al proprio fianco una persona, conviverci e condividere lo stesso lavoro, non è così semplice e scontato. È successo mai di dover affrontare turbolenze sentimentali causate da una vostra differente scelta professionale?

Annandrea: Sempre! (ride, ndr)

E qual è il segreto per rimanere così uniti?

Annandrea: La superiamo litigando (ride, ndr). Fortunatamente abbiamo sempre due punti di vista completamente diversi. Infatti non è mai successo di avere lo stesso parere su una determinata cosa. Quindi… Prima ci si guarda male. Ci si dice che ovviamente l’uno la pensa diversamente dall’altro. Ci sediamo, e poi…. (Claudio): E poi si trova un equilibrio. L’equilibrio arriva sempre dopo due, tre lanci di piatti, se siamo in cucina. No, scherzi a parte! Riteniamo che questa sia una fortuna. Pensare sempre in modo diverso fa sì che si aprano a diverse possibilità di sviluppo. Poi, sai, probabilmente il punto di forza è proprio l’equilibrio che riusciamo a trovare alla fine.

«Dietro ogni clip, ogni spettacolo, film c’è tanto lavoro»

Esiste uno sketch, una parte teatrale o anche una clip del vostro primo film ‘La fuitina sbagliata’, a cui siete particolarmente legati?

Claudio: Abbiamo un rapporto di odio e amore verso le cose che facciamo. Dietro ogni clip, dietro ogni spettacolo o film, c’è tanto ma tanto lavoro. E quindi dal momento in cui si debutta o si pubblica un video, non lo rivediamo più per almeno due, tre mesi. Capita che lo riguardiamo dopo sei mesi, così ci dimentichiamo di tutto quello che abbiamo passato per scriverlo o per girarlo. Il web è così tanto veloce che bisogna concepire un’idea buona in tempi rapidissimi. Io il film non l’ho più rivisto dopo che è uscito al cinema. Magari fra un paio di mesi lo riguarderò dimenticando tutto quello che di bello c’è stato, ma anche i tanti sacrifici.

Se dovessi dire di una clip che mi è piaciuta tanto, beh sicuramente sul web quella di Rosy Abate. È stata un’esperienza che mi è piaciuta tanto fare e rivedere. Perché in Rosy Abate c’è tutto un pensiero trasformato in modo comico, nel voler dire alle produzioni del nord, che vengono al sud per sfruttare solo le nostre location girando i film di mafia: «Venite qui, ma non solo per i film di mafia».

Annandrea: C’è un video in particolare che mi piace molto. È Il Trono di Arancingirato all’incirca due anni fa. Sono particolarmente legata a quel video perché dietro c’è una vera preparazione da film. So quello che abbiamo vissuto per organizzarlo! Noi diventiamo organizzatori, produttori esecutivi, abbiamo fatto da location manager e richiesto tanti permessi per girare nei vari posti. Abbiamo addirittura recuperato i vestiti d’epoca. È stato impegnativo anche per le persone che hanno lavorato con noi. Sì, quello è un bel ricordo!

«Con Pechino Express abbiamo superato i nostri limiti»

Una recente esperienza vi ha visti protagonisti combattenti a Pechino Express. Cosa ha lasciato in ognuno di voi?

Annandrea: Mi ha toccato tantissimo l’accoglienza della gente. Io ho sempre seguito con piacere il programma e percepivo già da casa la bellezza dell’accoglienza. Viverla in prima persona è tutta un’altra cosa. Devi considerare la stanchezza, le prove che fai durante una giornata e i chilometri che percorri. Tutto quello che di più assurdo ti può succedere! Poi arrivi e non sai dove andare a stare, dove andare a dormire; questa credo sia una delle situazioni che creano più ansia in generale nel mondo. Trovi gente che ti apre casa. Ti accoglie e ti sorride. Mi ha davvero toccato tanto!

Claudio: Ecco! Devi sapere che io ero totalmente contrario a fare questa esperienza, perché è un mondo lontanissimo dal mio stile di vita. Io sono il tipico mammone e lo ammetto fieramente. Quindi, andare in un posto dove non sapevamo giorno per giorno dove andare a dormire, a mangiare e cosa sarebbe di lì a poco successo, beh, mi ha veramente scioccato abbastanza. Ciò non toglie il fatto che io ce l’abbia fatta! Quindi, quello che mi è rimasto è aver capito che i limiti si possono superare.

Proprio come l’esperienza vissuta durante una prova dove, per colpa di un piccolo imprevisto, hai perso gli occhiali da vista. Credo che sia una delle scene che rimarrà nella storia di Pechino Express.

Esatto, e ti dirò di più! Fu la puntata in cui siamo usciti perché ovviamente non vedevo dove dovevamo andare. Sì, è stato pazzesco! Un’esperienza allucinante ma bellissima. Devo dire che, prima di partire non c’ho dormito un mese perché io, tra l’altro, ho il terrore degli insetti. Ho la fobia delle blatte e sapendo che in quei luoghi le mangiano, ne ero terrorizzato. Però, come tutte le cose, oltre il terrore, è l’esperienza più bella che puoi fare nella tua vita. Quando riesci a superare la barriera delle tue paure… Miii, oggi sono filosofico (ndr, ride)!

Claudio Casisa: «C’è Enzo Miccio, che deve fare!»

Ora chiederei ad entrambi di rispondere in perfetto “stile Iene” a cinque domande motivando le vostre risposte. L’ edizione è stata vinta dalle Collegiali. Chi avevate immaginato sul podio?

Annandrea: I Wedding Planner, Gladiatori e le Top.

Claudio: Io pensavo che avrebbero vinto i Palermitani (ride, ndr). Scherzi a parte! Quando avevamo iniziato, ai Wedding Planner non gli davo una mezza lira. Perché dicevo «C’è Enzo Miccio, che deve fare!». Dunque, mi sentivo incoraggiato perché pensavo fosse scarsissimo; si è rivelato essere tutto il contrario. Al contrario, sul mio podio immaginavo le Figlie d’arte, laddove c’era un’Asia Argento agguerritissima. I Gladiatori. E concludo anche io con le Top.

Tra i partecipanti, chi è secondo voi la coppia più stratega?

Claudio: Assolutamente i Wedding Planner.

Annandrea: In una puntata i Wedding si sono fermati per non arrivare primi e prendersi il caffè. Sono ragionamenti, questi, che non avremmo mai fatto. Se fossimo arrivati primi? Avremmo baciato a terra, altro che caffè (ride, ndr).

La sfida più difficile in assoluto che avete affrontato durante il vostro percorso a Pechino Express?

Annandrea: Penso alla corsa in bici. Credo che sia stata nella seconda o terza puntata. Erano comunque sette chilometri in bici in una strada della Thailandia a mezzogiorno. E vi ho raccontato tutto! In un posto dove vi erano almeno 40°. Non sono una sportiva, tanto meno sono una persona che va in bicicletta; quindi per me è stata veramente durissima. Ho pianto! Mentre ero lì, sudavo e piangevo. Ero praticamente acqua e sudore insieme.

Claudio: Io invece ho scoperto di aver vissuto l’esperienza più brutta solo dopo. Quando ho perso gli occhiali, la prova successiva consisteva nel raccogliere il guano di pipistrello in una grotta piena di blatte. Ora: considerando la mia fobia per le blatte, fortunatamente in quel momento non avevo i miei occhiali e quindi non le ho proprio viste. Quando poi in televisione ho visto che la grotta era piana di blatte, ho rivissuto quel momento in modo totalmente angosciante. Dunque, è stato dopo aver capito che l’esperienza più brutta l’ho vissuta dentro quella grotta. C’è da precisare che nella puntata successiva le blatte le hanno dovute mangiare. Io ringrazio Dio che siamo usciti!

Annandrea: Anche perché alla puntata successiva, se ci fossimo stati ci avrebbero fatto fuori. Lui non le avrebbe mangiate, ne sono sicura. Ma penso che non le avrebbe fatte mangiare neanche a me. Credo proprio che mi avrebbe lasciato a quel punto!

Annandrea Vitrano: «Sono rimasta sconvolta! Non me l’aspettavo proprio…»

Qual è il luogo che vi è rimasto di più nel cuore?

Annandrea: Non so dove eravamo. Sperduti su una strada, perché Costantino aveva fermato il gioco. Stavamo comunque in mezzo al nulla, in una foresta. Io ricordo di essermi girata a sinistra e di aver incrociato con lo sguardo un buddha gigante d’oro. Sono rimasta davvero sconvolta! Non me l’aspettavo proprio di vederlo in mezzo al verde!

Claudio: Quando abbiamo cominciato la prima puntata, ci hanno portato in dei posti pazzeschi. Li immagini solo in cartolina. Ma adesso non saprei dire con precisione; i nomi erano difficili da pronunciare. Per esempio le direttive erano «da Capraciac adesso dovete andare a Guambrospromb».

In realtà l’esperienza più toccante è stata la prima notte. Ricordo che avevamo trovato una famiglia fantastica che c’ha ospitati. Lui aveva addirittura la maglietta della Roma. Sai, poi in tv tante cose non sono passate, impossibile far vedere tutto. Abbiamo fatto cantare addirittura “Ciuri ciuri” alla famiglia.  La prima notte secondo me è quella in cui ti senti più disorientato e loro ci hanno accolti meravigliosamente. La porterò sempre nel cuore. La famiglia di Phum. Tra l’altro suo padre coltivava la gomma, tant’è che ad un certo punto mi è venuta voglia di cancellare tutto!

«Ci “izzava” volontariamente a metterci l’uno contro l’altro»

Se vi dico Costantino della Gherardesca?

Claudio: Costantino è un tipo molto emblematico. Noi lo vedevamo soltanto durante le prove, ovviamente. E guarda, sembra strano, ma stiamo imparando a conoscerlo più adesso che lì, durante l’edizione di Pechino Express. In quei giorni sinceramente non l’ho amato troppo, perché lui ci “izzava” volontariamente a metterci l’uno contro l’altro, (ride, ndr). Invece io e Anna siamo due persone che cercano il rapporto con gli altri; non riuscivamo ad andare contro le altre coppie. Forse questo è stato uno dei motivi per il quale siamo usciti, proprio perché non abbiamo raggiunto quella competitività. Invece adesso, finito il programma, con Costantino ci sentiamo. Faremo delle dirette insieme. Sicuramente Costantino della Gherardesca è un personaggio fuori dagli schemi. O lo si odia, o lo si ama.

Annandrea: Noi siamo andati a Pechino Express per vivere quel qualcosa che non ci aspettavamo. Tutto qui! E non per vincere.

Annandrea Vitrano: «Non sono stata mai così lontano dai miei. Mai in tutta la mia vita»

Stiamo vivendo un periodo storico molto delicato a causa della pandemia da Covid-19, che ha costretto milioni di persone a rimanere chiusi in casa. Pensando positivamente, quale sarà la prima cosa che farete, quando l’emergenza sanitaria non sarà più un pericolo? Vi darete per dispersi per una settimana?

Annadrea: La prima cosa che mi viene in mente è andare a casa dai miei genitori. Non sono mai stata così lontano dai miei. Mai in tutta la mia vita. Quindi immediatamente da loro, anche senza Casisa! Cioè… possiamo stare per un po’ l’uno senza l’altro?! (ride, ndr). E poi sì, ho bisogno di andare al mare.

Claudio: Io aspetterò che Annandrea vada a trovare i suoi genitori per rimanere finalmente un pochettino da solo. Guarda, la prima cosa è anche per me il mare, e poi un buon cappuccino e una passeggiata in macchina.

«Siamo molto scaramantici, ma…»

A proposito della vostra prima esperienza cinematografica, ci sarà occasione di rivedervi al cinema? Nuovi progetti sul grande schermo?

Claudio: Stiamo scrivendo il secondo film ma più di questo non possiamo dire. Siamo molto scaramantici, ma ci stiamo lavorando. Sarà il secondo progetto cinematografico, o chiaramente un secondo film nostro.

Sempre come coppia?

Claudio: Sempre se ci arriviamo!

Teresa Comberiati

Spettacolo, Tv & Cronaca Rosa

Calabrese, a vent’anni si trasferisce a Roma dove attualmente vive. Amante della fotografia quanto della scrittura, negli anni ha lavorato nel campo della comunicazione collaborando con diverse testate locali in qualità di fotografa e articolista durante la 71ª e 75ª Mostra Internazionale D’Arte Cinematografica. Ha già scritto il suo primo romanzo intitolato Il muscolo dell’anima. Colonna portante del blog di VelvetMAG dedicato alla cronaca rosa e alle celebrities www.velvetgossip.it, di cui redige ogni mese la Rassegna Gossip.

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