Federica Angeli è tra le firme di punta del giornalismo d’inchiesta italiano, scrive infatti sulle pagine de La Repubblica dal 1998. La cronista di nera e giudiziaria è anche l’autrice del best seller “A mano disarmata, cronaca di millesettecento giorni sotto scorta”, da cui è stato tratto il film “ A mano disarmata”. La pellicola è interpretata da Claudia Gerini, per la regia di Claudio Bonivento. Il film è uscito al cinema a giugno del 2019 e sarà visibile su Sky fino al 5 marzo 2021.

La reporter, redattore senior del famoso quotidiano italiano, vive sotto scorta dal 2013 a causa delle sue inchieste sulla criminalità organizzata. Federica Angeli ci racconta del film che la vede protagonista, del titolo di Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, ricevuto dal Presidente Sergio Mattarella e di come si viva in modalità lockdown, cercando di coglierne gli aspetti positivi. L’ultima fatica letteraria della giornalista è “Il gioco di Lollo”, edito da Baldini + Castoldi, un libro in cui la Angeli cede la voce al suo primogenito Lorenzo. 

Intervista esclusiva VelvetMag a Federica Angeli

Una straordinaria Claudia Gerini dà corpo ed anima alla sua figura. È rimasta soddisfatta dell’ interpretazione?

Con Claudia ci siamo frequentate prima dell’inizio del film, siamo state insieme sul set. Le riprese sono avvenute all’interno della sede de La Repubblica. La postazione dove siede Claudia è realmente la mia. Lei è voluta entrare nei miei panni venendomi a trovare a casa, osservando il rapporto che ho con mio marito ed i miei figli. È stata una bellissima esperienza, siamo diventate amiche. Ogni tanto ci inviamo dei messaggi su whatsapp che iniziano con: “Ciao me”. Ironia della sorta Claudia è di Ostia, proprio come me. Il film è estremamente fedele alla mia vita e ai fatti avvenuti, all’infuori della storia della mia migliore amica che mi tradisce. Nel vederlo mi sono davvero emozionata. Chi mi conosce bene ha trovato una grande verità nel personaggio.

Il film “A mano disarmata” su Sky 

Vedendo il film “A mano disarmata” si vede, ad un certo punto, che suo marito sceglie di andare via di casa improvvisamente con i bambini. Andò proprio così?

Ci fu un periodo in cui la situazione fu davvero insostenibile. Mio marito, Massimo, decise di portare i bimbi da sua madre. Per lui andare via di casa era l’unico modo per farmi smettere le indagini. Se non fosse più tornato avrei rispettato la sua scelta. 

Suo marito ha appoggiato la sua decisione di indagare sulla criminalità?

Con Massimo abbiamo ormai un’unione, tra fidanzamento e matrimonio, di ben 25 anni. Lui è la mia forza. Non ha mai approvato la mia scelta. Pur non condividendola, però, non mi ha mai abbandonata. È stato il mio complice in tutti questi anni. 

ritratto di Federica Angeli

Il film e il libro sulla vita di Federica Angeli

Il film “A mano disarmata” prende spunto dal suo libro “A mano disarmata, cronaca di millesettecento giorni sotto scorta” scritto nel 2018 , inerente il racconto della sua vita. Quanto le è costato psicologicamente portare a galla tutte le emozioni di questi anni?

Molto, sicuramente. Ho anche frequentato per un anno uno psicologo perché avevo paura di non reggere lo stress. Ho voluto prevenire, ora procedo da sola. Avevo paura di riversare le mie angosce sui figli. Dalle persone vittime di ingiustizia ho imparato l’arte dell’attesa. La giustizia e la verità arrivano in ritardo, ma arrivano. Bisogna davvero mettersi sulla riva del fiume ad aspettare. Nell’attesa è importante essere fedeli a se stessi. Sono una buona giornalista, ma faccio anch’io degli errori. Quando indago non mi fermo. 

Federica Angeli, la vita sotto scorta

Il 17 luglio 2013 la sua vita viene stravolta poiché le viene affidata la scorta. Cosa si prova nell’attimo in cui si percepisce di perdere la libertà?

Ebbi subito un attimo di panico salendo in auto con i due uomini della scorta. Ricordo il primo tragitto dal commissariato a casa. Chiesi ai ragazzi di portarmi un momento in spiaggia, prima di rientrare. Piansi e mi sistemai il trucco prima di risalire in auto. Avevo bisogno di respirare e di vedere il mio mare. Tornando a casa, per non allarmare i miei figli dissi: “La mamma vi deve dare una notizia fantasmagorica! Ha scritto un articolo talmente bello, che il giornale le ha dato come premio ben due autisti!”. Loro mi risposero: “Che bello mamma, allora fra poco ci daranno anche la villa!”. 

Cosa le manca in particolare della sua precedente vita in assoluta libertà?

I momenti di solitudine. Il poter andare in un negozio da sola, fare sport in palestra. Ora mi alleno a casa con il tapis roulant. Non posso sostare più di un’ora nello stesso luogo. Non posso andare a vedere le partite di calcio dei miei figli. Sono perennemente con qualcuno al seguito. Non faccio più progetti a lungo termine, vivo la vita cogliendo gli attimi del momento. Molti politici pensano che sia un privilegio per i giornalisti avere la scorta. Non è affatto così. Ne farei volentieri a meno se non fosse necessario .

Che rapporto ha con gli uomini della scorta?

Ormai è come se facessero parte della mia famiglia. Ci diamo sempre del lei, ma percepisco i loro umori e loro i miei.

la giornalista Federica Angeli

I rapporti con gli altri e con i colleghi

A proposito di amicizia, come sono cambiati i rapporti con gli altri?

Molte amicizie si sono allontanate, chi aveva paura di frequentarmi, chi provava invidia nel vedere che andavo in tv a raccontare la mia storia. Mi è servito però a capire la vera natura delle persone. 

Riguardo il rapporto con i colleghi?

Come ben sa nel nostro settore l’invidia è all’ordine del giorno. Molti mi considerano una persona privilegiata per via della scorta. Non capiscono invece che non sono io che ho scelto di averla, anzi ho perso per questo la mia libertà.

Lei ora tiene anche dei corsi di giornalismo d’inchiesta ad Ostia ed è Presidente Onoraria di “NOI Associazione antimafia” .

Nei locali confiscati alla criminalità organizzo questi corsi. Teniamo anche dei talent sulla legalità. 

la giornalista Federica Angeli e il cast del film “A mano disarmata”

“Il gioco di Lollo”, l’ultima fatica letteraria di Federica Angeli 

Con grande forza e coraggio ha sempre esorcizzato le sue paure, cercando di non trasmetterle ai suoi figli. Il suo ultimo libro “Il Gioco di Lollo” nasce proprio da questo?

Nel 2019 in questo volume racconto la violenza con gli occhi del mio primogenito Lorenzo. Ho trasformato la lotta alla criminalità in un gioco da fare insieme ai figli. Come il Guido di “La Vita è bella” di Benigni, che riesce a nascondere il figlio Giosuè dicendogli di giocare a nascondino, mentre i tedeschi fanno la strage. Quindi la scorta diventano gli autisti vinti in premio, le minacce prove da superare per avere la villa. Al di là di tutto i miei figli sono sereni, questo è l’importante per me.

Sente di aver fatto la scelta giusta per i suoi figli?

Non esiste un manuale del buon genitore. Molti mi hanno criticato dicendo che sono un’egoista e che non penso ai miei figli. Dal mio punto di vista proteggere i miei figli è denunciare, non fare finta di niente e non abbassare la testa. 

la giornalista Federica Angeli e l’attrice Claudia Gerini

La prestigiosa onorificenza ricevuta

Nel 2015 il Presidente Sergio Mattarella le conferisce il titolo Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Cosa ha provato in quel momento?

Mi telefonò il portavoce del Presidente annunciandomi di aver ricevuto la prestigiosa onorificenza. In quell’istante ho sentito lo Stato vicino, lo Stato che si accorge di me piccola persona.

Le è stato proposto anche di candidarsi in politica però ha declinato, perché?

Renzi mi aveva proposto una candidatura, non ho accettato. Sono nel giornale dove ho sempre sognato di lavorare. Il mio compito è quello di utilizzare la mia penna al servizio degli altri.

il Presidente Sergio Mattarella e la giornalista Federica Angeli

Federica Angeli, la scelta di diventare giornalista 

Da cosa nasce l’urgenza e l’esigenza di raccontare?

Ho studiato lingue. Ad Ostia lo sbocco lavorativo più immediato era quello di hostess di terra. Intrapresi il corso, passai tutte le selezioni, ma non l’ultima. Percepii di aver subito un’ingiustizia. Desideravo fare la giornalista, ma lo vedevo un mestiere per ricchi. Io provengo da una famiglia modesta. Il lavoro come hostess sarebbe stato un ripiego per me. Pensai, se devo subire un’altra umiliazione lo faccio per ciò che desidero fare: scrivere. Andai quindi a Il Giornale di Ostia ed inizia a collaborare con loro. Dopo alcuni anni passai a La Repubblica, dapprima con un contratto precario, poi fui assunta. È dal 1998 che sono qui, 22 anni di onorato servizio. Ora sono redattore senior.  Il giornalismo nasce dalla passione di raccontare il mondo con i propri occhi. 

I consigli per il lockdown

Siamo da quasi due mesi in modalità lockdown. Che consigli si sente di offrire ?

Dalla mia perdita di libertà ho imparato a godermi i momenti più belli che la vita mi offre. A dare il giusto peso alle cose. Allo stare bene in primis con se stessi. Faccio spesso un esercizio legato al valore da assegnare alle cose che mi accadono. Ad esempio: un amico che ti risponde male, quanto vale? Assegno 2 come punteggio. Il parente malato quanto vale? 10. Ridimensionare ciò che capita è di grande aiuto.