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Coronavirus: Trump rifiuta la mascherina, in Tv senza protezioni

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha fatto scalpore in questi ultimi giorni per una visita effettuata lo scorso 5 maggio alla fabbrica Honeywell International di Phoenix, in Arizona. Si tratta di un’azienda che durante l’emergenza coronavirus ha iniziato a produrre mascherine del tipo N95. Trump e il suo staff, però, visitando il laboratorio e parlando con gli operai, tutti dotati di guanti e mascherina, non si sono uniformati alle regole e non hanno messo mascherine.

Le linee guida del governo americano e le norme dell’azienda suggeriscono di indossare la mascherina per proteggersi da possibili contagi da coronavirus. Tuttavia Trump e i suoi collaboratori hanno indossato solamente occhiali protettivi. Poche ore prima della visita Trump aveva detto che avrebbe indossato la mascherina, salvo poi fare esattamente il contrario.

La sua platea, invece, era composta da persone sedute a distanza di sicurezza e tutte con addosso la protezione per bocca e naso. All’ingresso dell’azienda c’è anche un cartello con la scritta “Per favore indossare sempre la vostra maschera“. Quella in Arizona è la prima trasferta di Trump da quando è iniziata l’emergenza coronavirus negli Usa. Prima della visita alla fabbrica, il presidente aveva partecipato a una tavola rotonda a sostegno dei nativi americani.

Trump, insomma, in ultima analisi non si smentisce. Lo scorso 3 aprile, secondo dichiarazioni riportate da Adnkronos, il presidente degli Stati Uniti aveva dichiarato che “I Centers for Disease Control and Prevention consigliano l’uso di mascherine non chirurgiche su base volontaria. Io non credo che lo farò“. “Magari poi cambierò idea. Ma mi sento bene… È una raccomandazione… Non è indicata per presidenti, primi ministri, dittatori, re, regine… Non so, non mi ci vedo…”.

Trump, in visita alla fabbrica di mascherine di Phoenix, non ne ha indossata alcuna; solo occhiali protettivi

 

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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