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Coronavirus, test sierologici dal 18 maggio: “Chiameremo i cittadini, rendetevi disponibili”

Lunedì prossimo 18 maggio sarà una data importante per la ripartenza dell’Italia bloccata dal coronavirus. Arriveranno anche le chiamate da parte di volontari e operatori della Croce Rossa (Cri) per selezionare un campione di 150mila cittadini. Sarà chiesto loro di sottoporsi ai test per l’indagine sierologica su Covid-19.

In totale la Croce Rossa effettuerà circa 190mila chiamate. Proprio per arrivare a garantire il campione fissato di 150mila. Saranno impegnati 550 tra volontari e operatori su base regionale e ci sarà una struttura nazionale di supporto.

“È fondamentale che le persone, inserite nel campione casuale, diano il loro contributo. Partecipare non è obbligatorio ma è un bene per se stessi e per l’intera comunità”. Lo afferma l’Istat in una nota. La titolarità dell’indagine sierologica su Covid-19 è di ministero della Salute e Istat.

L’obiettivo, si spiega, è capire quante persone hanno sviluppato gli anticorpi al Coronavirus, anche in assenza di sintomi. “Attraverso l’indagine – si spiega – si otterranno informazioni necessarie per stimare dimensioni e estensione dell’infezione nella popolazione e descriverne la frequenza in relazione ad alcuni fattori. Fra questi: sesso, età, regione di appartenenza, attività economica.”

Le informazioni raccolte, sottolinea ancora l’Istat nella nota, saranno essenziali per indirizzare politiche a livello nazionale o regionale e per modulare le misure di contenimento del contagio. “I risultati dell’indagine, diffusi in forma anonima e aggregata, potranno essere utilizzati per successivi studi e per l’analisi comparata con altri Paesi europei”, viene evidenziato. Infine, Croce Rossa Italiana, Regioni e medici di base saranno mobilitati per assicurare la corretta procedura di gestione dei prelievi e il contatto dei cittadini chiamati a partecipare all’indagine.

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Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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