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Celebre alpinista italiano muore travolto da una valanga

Matteo Bernasconi, 38 anni, noto alpinista del gruppo “Ragni della Grignetta” del CAI (Club Alpino Italiano) di Lecco, ha perso la vita travolto da una valanga. La tragedia si è verificata martedì 12 maggio in Valtellina. Secondo quanto riporta online il TgCom24, Bernasconi, che risiedeva a Como, è stato ucciso dalla massa di neve al Pizzo del Diavolo, ad alta quota, in una vallata alpina fra Ponte in Valtellina e Chiuro (Sondrio).

L’allarme era scattato nella tarda serata del 12 maggio. I soccorritori hanno recuperato il corpo senza vita dell’alpinista comasco poco prima di mezzanotte. Matteo Bernasconi lascia la moglie e un figlio di due anni.

“Ieri il nostro grande Berna (Matteo Bernasconi) ci ha lasciati – è il messaggio scritto sul sito web dei Ragni di Lecco -. In questo momento non abbiamo parole per esprimere il nostro cordoglio. Possiamo solo stringerci in un grande abbraccio alla sua famiglia e a tutti gli amici che hanno avuto l’onore di conoscerlo e di legarsi con lui in montagna”.

Il ritrovamento dell’auto dell’alpinista all’imbocco della valle ha permesso di concentrare le ricerche nel canale della Malgina. Lì il suo corpo senza vita è stato individuato dopo qualche ora. Il recupero della salma è terminato grazie all’intervento dell’elicottero dell’Azienda regionale emergenza urgenza Lombardia, decollato dalla base di Caiolo (Sondrio). Alle ricerche hanno partecipato, oltre ai tecnici del Cnsas con le unità cinofile da valanga, anche i militari del Soccorso alpino della guardia di finanza.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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