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Riapertura palestre e centri fitness: data più lontana e regole severe

Lunedì 25 maggio, una settimana dopo la riapertura di negozi, bar, ristoranti e parrucchieri, anche palestre e centri fitness potranno riavviare l’attività. Salvo contrordini dell’ultim’ora, in base all’andamento dei contagi da coronavirus

Il ministro per lo Sport, Vincenzo Spadafora, ha indicato questa data nell’informativa al Senato sulla fase 2 dell’emergenza. L’idea è di far ripartire anche tutte le strutture che si occupano di fitness pur tutelando la salute di lavoratori e clienti.

La ripartenza dei centri sportivi avverrà secondo le linee guida, previa approvazione del Comitato tecnico-scientifico. Le parole di Spadafora sono state nette: “Tutti devono avere un protocollo adattabile a diverse situazioni. Sarà poi responsabilità loro garantire sicurezza dei clienti, questo invoglierà le persone ad andare e superare la paura. Abbiamo già inviato le linee guida al Comitato tecnico scientifico, e se avremo risposte positive, le strutture potranno riaprire anche prima”.

Dovranno essere rispettate le regole di distanziamento sociale e gli ambienti dovranno essere sanificati in modo adeguato e continuo. Ogni cliente dopo l’uso dovrà sanificare gli attrezzi. Saranno chiuse le aree comuni come spogliatoi e docce, inoltre ogni cliente dovrà essere munito di buste sigillate che dovranno contenere rifiuti potenzialmente infetti

Nelle palestre più piccole si dovrà entrare su appuntamento, mentre per le più grandi sarà previsto un ingresso scaglionato. Si potrà, inoltre, essere seguiti solo a distanza di due metri dall’istruttore, che indosserà guanti monouso e mascherina.

Ogni cliente dovrà lavarsi più volte le mani e igienizzarle tramite i dispenser che saranno messi a disposizione dalle strutture. Inoltre potrebbe esserci l’obbligo anche di bere da bicchieri o borracce monouso.

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Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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