News

Coronavirus, al pub con l’aperimascherina: la creatività salva la movida

La quarantena causata dal coronavirus ha destato la creatività di molti. Fra questi anche di Vanna Giustetti, che ha inventato l'”aperimascherina”. A raccontare la sua storia sul sito della Stampa è Samuel Moretti.

“L’idea è venuta per caso da una chiacchierata con mio figlio Diego – ha dichiarato alla Stampa online la signora Giustetti -. Anche se in realtà stavo pensando a una mascherina per i fumatori”. Vanna Giustetti è docente di Stilismo all’Università Popolore Biellese, in Piemonte.

L’aperimascherina è simile nella forma a qualunque altro dispositivo di sicurezza che indossiamo in questo periodo. Ha una finestrella assicurata da un velcro, spiega Moretti sulla Stampa. Basta aprirla, infilare la cannuccia e richiuderla. Ma quel che conta è il materiale. Un tessuto impermeabile, traspirante e idrorepellente. “La mia mascherina – dice Giustetti – ha una tenuta stagna, sullo stile delle Ffp2, e la parte interna foderata”.

E anche la finestrella del bevitore ha un sistema a prova di droplet: una volta chiusa all’esterno con il velcro, dentro ci sono altri tre stati protettivi. Per un aperitivo a prova di contagio persino nella ressa dei Navigli di Milano o sul lungomare di Napoli. “In caso di assembramento è una soluzione pratica per proteggersi”, aggiunge Giustetti. Che ha messo nel conto di poter ricevere qualche richiesta. “Sono pronta a realizzarne altre, il problema di questi tempi è reperire il materiale necessario”.

Una scommessa che la docente dell’Università Popolare Biellese può vincere anche grazie alle sue studentesse. Sempre che le sia richiesto il “prodotto” innovativo che ha inventato. E soprattutto che le sia consentito, dati gli assembramenti dello scorso weekend a seguito dei quali si è alzato l’allarme su aperitivi e consumazioni nei locali. Sulla movida e relativi controlli si sta scatenando una polemica nazionale. Sale la tensione in vista delle decisioni che il governo dovrà prendere entro questa settimana. Dal 3 giugno, infatti, ossia mercoledì della prossima settimana, è atteso il via libera al transito fra regioni. La definitiva “liberazione” degli italiani dalla quarantena. Che però adesso non è più scontata. Proprio il Piemonte, assieme alla Lombardia, è la regione a rischio. Vale a dire che tutto potrebbe essere rinviato di una decina di giorni per “colpa” di movida e voglia di aperitivo.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

Pulsante per tornare all'inizio