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Rimini: in spiaggia fino a buio, con ombrelloni “extralarge”

Orari lunghi, per vivere il mare in modo differente. Ai tempi del coronavirus, fase 2, enti pubblici e  imprenditori cercano soluzioni per far ripartire gli stabilimenti balneari. Nel modo più efficace possibile. Per questo serve uno scatto di inventiva. Non è sufficiente ripristinare “tutto come prima”.

Rimini, più severa di tutti

Un esempio lo dà Rimini. Sono tante le novità contenute nell’ordinanza balneare firmata dal Comune romagnolo il 25 maggio. Fra le principali, già anticipata nei giorni scorsi dall’assessore Roberta Frisoni, come spiega sul Resto del Carlino Manuel Spadazzi, quella che riguarda la superficie minima da riservare a ogni ombrellone. Per la Regione Emilia-Romagna bastano 12 metri quadrati a ombrellone. Ma Rimini va oltre. E ha deciso di allargare gli spazi. Negli stabilimenti ombrelloni con superficie minima di 18 metri quadrati.

Orari prolungati

La distanza tra le file parallele alla battigia, spiega il Carlino, non potrà essere inferiore a 5 metri. Quella tra le file perpendicolari dovrà essere di almeno 3,5 metri. Altra importante novità destinata a rivoluzionare la vita di spiaggia riguarda gli orari degli stabilimenti balneari. Si dovrà consentire la permanenza dei clienti e l’utilizzo dei servizi almeno fino alle 22.

“Spiaggia 4.0”

Sarà comunque un’estate turisticamente difficile quella che ci aspetta in tutta l’Italia. Sulla riviera romagnola e non solo. Così arrivano progetti di aziende italiane per semplificare la vita ai vacanzieri come agli operatori turistici. L’agenzia di stampa Adnkronos segnala in particolare il progetto “Spiaggia 4.0”. Un piano d’azione diretto ad amministrazioni pubbliche, stabilimenti balneari, strutture ricettive, e in genere a tutte le imprese del turismo. A realizzarlo aziende italiane, del nord come del sud, specializzate in tecnologie digitali.

Ombrellone dall’app

Il modello, pensato dalle start up Metawellness, Wedigital e Rivemo, porterà il turista a vivere una esperienza di vacanza digitale e ‘touchless’. Si parte dalla riduzione delle code in cassa grazie alla possibilità di prenotare l’ombrellone dal sito web o dall’app.

Si paga con la card

Chi lo farà riceverà la conferma di prenotazione con codice a barre. Si potrà pagare con carta di credito da smartphone. Oppure con addebito sulla card al portatore acquistabile in biglietteria, edicola o alle casse automatiche. A causa delle misure di distanziamento sociale negli stabilimenti ci saranno meno ombrelloni e sdraio. Per questo il progetto prevede che hotel, stabilimenti e strutture possano contrassegnare la disponibilità dei loro ombrelloni attraverso il proprio software gestionale.

Ingressi numerati con fotocellula

L’accesso dell’utenza avviene senza alcun contatto. Si entra in spiaggia attraversando l’ingresso appositamente attrezzato con fotocellule che effettuano il conteggio delle persone che entrano e che escono. Un tabellone numerico indicherà il numero di persone che possono ancora entrare come avviene in molti parcheggi. La disponibilità sarà sincronizzata in tempo reale con l’app.

Il braccialetto anti Covid

Il braccialetto ‘Labby Light’ anti-Covid brevettato da Metawellness lo potranno usare dipendenti e clienti di stabilimenti e spiagge private. Luce a led e vibrazione scatteranno non appena la persona non rispetti più la distanza dagli altri imposta dalla legge. Per gli spazi e i servizi collettivi, la prenotazione delle attività da fare in spiaggia (kayak, pedalò, windsurf, aree gioco, ecc..) sarà da web o app. Idem per docce, cabine, armadietti e phon. Anche per gli ordini ai chioschi si potranno evitare assembramenti. Il cliente potrà consultare il menù dal proprio smartphone e fare l’ordine dall’ombrellone.

 

 

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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